Chiedi scusa! Chiedi scusa!

Pubblicato: 16/03/2011 in articolo, recensione
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Ho appena finito di leggere questa opera prima della scrittrice E. Kelly, e vi dico subito che mi ha divertito e commosso allo stesso tempo. Quindi il mio giudizio è positivo, cioè è un libro che consiglio a tutti. Naturalmente non è un capolavoro, ma è un testo che si lascia leggere con piacere: le pagine scorrono via veloci e l’interesse per la vicenda non scema mai.

Angelita Palmigiano, giornalista del Sole 24 Ore scrive:

Se pensate che la vostra famiglia sia un po’ strana, o come dire sopra le righe, allora i “fantastici Flanagan” fanno proprio al caso vostro e vi accorgerete che la vostra parentela di bizzarro ha veramente poco.

Una casa chiassosa fa da scenario a parenti che trascorrono la giornata tra liti, polemiche e discussioni di ogni genere. Personaggi stravaganti, strampalati: l’ereditiera rivoluzionaria, il donnaiolo di turno, il bastian-contrario, lo scavezzacollo. E poi c’è Lui il nostro narratore, Collie, responsabile e rigoroso quasi come il nonno materno.

Questo suo interesse per ciò che il nonno possiede e dimostra non fa che allontanarlo dall’affetto della madre, già traballante, che con il padre ha un rapporto burrascoso e pieno di fraintendimenti, di cui sfrutta il denaro per finanziare iniziative di estrema sinistra, così da poterne minare l’immagine da ricco magnate dei mass media e uomo ben noto del partito democratico. Collie, è per Lei colpevole di qualsiasi cosa accada a Bingo, il fratello minore. Una donna che adora essere circondata da cagnoni e cagnetti, da un marito ubriacone e perdigiorno e da un cognato, che della casa è il governante.

Collie e Bingo trascorrono i mesi estivi nella sontuosa dimora del nonno a Cassowary, ma se Bingo si annoia maledettamente, Collie, invece adora immergersi nel silenzio dei giardini e nelle lenzuola profumate della casa. E tutto rigore, ordine, pulizia e tempi scanditi contrasta con il frastuono, il subbuglio e il caos quotidiano di casa Flanagan. Paradossalmente, Collie ama rifugiarsi in questa gabbia dorata dove ogni cosa ha il suo posto, ma dove si respira sottilissima la labilità del tempo, come ricorda l’ammonimento posto all’ingresso del cancello: «In fondo cos’è la vita? E’ solo vapore che appare per un istante e poi scompare».

Il nostro giovane narratore ci racconta tutto quanto avviene quotidianamente nella sua eccentrica parentela, sottolineando le peculiarità caratteriali e ogni reazioni fisica dei personaggi. Nulla trapela di sé fino al 7 giugno 1983, gita alle “Grotte del Canarino morto”. Da quel momento muore e nasce un nuovo Collie che si rivela in tutte le sue debolezze, indecisioni ed emozioni. Parte una nuova immagine della famiglia Flanagan dove l’attore principale è proprio Collie , che inizia un percorso privato inquieto e doloroso verso la scoperta del vero se stesso. Nascono nuove amicizie, compaiono figure del passato e si parte per terre lontane. Appaiono volti dell’infanzia e anche attraverso il dolore fisico inizia una sorta di espiazione della colpa e del mancato coraggio, fino alla scoperta del vero Collie: adulto e fragile.

Ecco cosa Kelly ci propone lungo le pagine del suo romanzo. Ogni parola si tramuta in immagine visiva o emozionale, nulla è lasciato al caso neanche la scelta dei luoghi o dei nomi. Ciascun paesaggio e spazio è proposto in ogni singola sfaccettatura. Anche il più piccolo gesto dei personaggi lascia sempre e comunque trapelare un sentimento o una sfumatura caratteriale.

Nonostante le sue 349 pagine il libro non perde mai tono e vivacità. Il lettore facilmente si immerge nelle vicissitudini di questa famiglia e nel percorso da giovane uomo ad adulto di Collie. L’autrice non cade mai in questioni ovvie o già rappresentate in racconti che interessano l’ambito familiare. Già dal primo capitolo il lettore si sente accolto ed immerso in questa casa assordante e disordinata, come un ospite, a cui dopo aver suonato il campanello si presentano tutti i membri della famiglia, compresi i cani.”

A queste osservazioni io posso solo aggiungere che la scrittura della Kelly, nella sua apparente semplicità, è efficace e non scade mai nel banale. Non ci sono complicati e noiosi ragionamenti filosofici su ciò che avviene, ma tutto è raccontato con mano leggera ma sicura: dote, questa,  decisamente apprezzabile in una scrittrice esordiente. Anche di fronte a situazioni estreme l’autrice non perde mai il suo aplomb, riuscendo a descrivere gli avvenimenti con occhio distaccato ma allo stesso tempo coinvolgendo il lettore. Come detto, si ride e ci si commuove a immergersi nella strana famiglia Flanagan. In più l’io narrante è un uomo (Collie): questo per dire che la Kelly è stata capace di immedesimarsi in una figura maschile di un certo spessore.

Ebbrava Elizabeth Kelly!

Chiedi scusa! Chiedi scusa!
di Elizabeth Kelly
traduzione di Ombretta Giumelli
Adelphi – 2010, pp. 349
euro 19,50

commenti
  1. Sissa ha detto:

    Sembra veramente interessante!
    Che ne dici, Nic? potrebbe andare bene per i miei ragazzi?
    Se, dopo le favole, li coinvolgessi nella lettura di qualcosa di reale? Perchè, vedi, la famiglia descritta e raccontata non è molto diversa dalla mia, se ho ben capito…
    Fammi sapere, soprattutto il linguaggio e se ci sono descrizioni di fenomeni fisici che di solito coinvolgono i soli adulti…
    Ciao

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  2. nicolalosito1942 ha detto:

    Certo, Sissa, è un libro adatto anche ai tuoi ragazzi. Ora lo sta leggendo Chicca, quando lo avrà finito te lo presterò molto volentieri.
    Nicola

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  3. Teresa Ingrascì ha detto:

    Grazie per la segnalazione, quando avrò finito “Viva l’Italia” di Cazzullo, lo prenderò.
    Saluti a te e Chicca. Teresa

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