Albeggiando
di Ignazio De Michele
Sbiadisce
il profilo levantino
qui, l’alba è molto fredda e
il rigor mortis notturno
ai raggi su pareti bianche
cede, e riflette vita e voci
tramontana
spiana aneliti e lidi spruzzati d’ombre
e i tuoi dinieghi spianano dove appoggiai il cuore
fra gozzi e ciottoli levigati
echi
ma non sono le tue parole
è la prua, al traino dell’alba rientra
finalmente
dello sfibrante pugnar con l’onde
non ne può più
di salino, si vestirà l’insonne
e navigare, su onde di sensi indefiniti
sarà lieve
insieme a te
Adrenalina
di Ignazio De Michele
Inevitabilmente
scorre
inebriando
come il sotterfugio
di uno sguardo rubato a due occhi color sottobosco
di levigate fattezze lambite
dapprima…
tsunami per i tuoi sensi travolti, poi
dita impazzite tra crome, terzine e accordi in sestine
mani bollenti, mai respinte tra chiome ramate e sinuosi brani,
bruniti sospiri agostani saturi d’essenze umorali
muscoli guizzanti sincopano plastiche figure
tendini richiamati a dar movimenti primordiali
suoni, son suoni le tue parole sussurrate, urlate
ancestrali, i tuoi gesti all’unisono per
bere adrenalina
con me…