Premessa
Tempo fa, più o meno nel 2005, convinsi una mia amica single, a iscriversi insieme a me a un social network che all’epoca andava per la maggiore. Quel sito web era frequentato da parecchia gente in tutto il mondo e aveva un buon numero di utenti anche in Italia. Ogni iscritto, una volta creato gratuitamente il proprio profilo, aveva a disposizione un blog, cioè uno spazio personale dove pubblicare foto, poesie, racconti, articoli, poteva commentare gli altri utenti ed essere commentato, così come avviene oggi su WordPress o Facebook. In più aveva diritto a tenere un Libro Ospiti a vista (cioè leggibile da chiunque) e dove chiunque poteva lasciare messaggi di saluto o, nella peggiore delle ipotesi, lanciare invettive contro il padrone di casa o contro i suoi amici.
Oggi, dopo l’espansione travolgente di Facebook, quel vecchio sito è decisamente in declino, ma qualche utente affezionato non cede ancora alle lusinghe dei nuovi must del web e continua a frequentarlo. Anche se abbiamo abbandonato quel social network da diversi anni, il mio profilo e quello della mia amica (entrambi sotto fantasiosi nickname) sono ancora visibili  ed è possibile leggere  tutti i nostri vecchi post. Gli utenti di quella piattaforma virtuale sono catalogati per fasce di età allo scopo di favorire incontri e conoscenze fra persone anagraficamente compatibili, cioè giovani con giovani e anziani con anziani. Naturalmente c’era chi sgarrava nel dichiarare i propri anni (e anche il proprio sesso) e quindi spesso succedevano pastrocchi, fraintendimenti e liti furiose. Tra l’altro lì era facilissimo rimorchiare donne e uomini (questa era l’attività più in auge…) perché oltre a una messaggistica alla luce del sole, c’era un servizio istantaneo di posta sul sito e una chat che permettevano di contattare chiunque accettasse uno scambio privato di informazioni.
MissCecilia1

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MissCecilia, essendo una donna di grande verve e una scrittrice di valore, nel giro di pochi mesi seppe creare, su quel sito, un blog letterario aperto a collaborazioni esterne (Il Salotto di Cecilia) che fece epoca per il grande numero di frequentatori (in genere scrittori alle prime armi) che si mettevano in fila per pubblicare in quel blog le loro opere (soprattutto racconti, ma anche poesie) e ottenere così una certa visibilità in rete. Il successo – come è noto – comporta sempre grane e scocciature da parte di ammiratori e ammiratrici troppo insistenti: ben presto, infatti, la mia amica venne sommersa da messaggi privati con avances più o meno esplicite. Cecilia, per cautelarsi dai mosconi presenti a bizzeffe in Rete, si era premurata di presentarsi nelle vesti di un’attempata signorina single, perdutamente innamorata del suo capo, l’Ingegner Nando, il quale era sposato e che, pur sapendo di essere l’oggetto del suo acceso desiderio, restava fedelissimo alla moglie.  Bene, questo è l’antefatto.
Un giorno Cecilia fu bloccata in chat da un utente (che fosse un uomo che si fingeva donna o donna davvero, non saprei dirvi) il cui nickname era Blunotte e che la costrinse a una serrata conversazione che, una volta postata in Rete, ebbe un numero impressionante di letture e di commenti. La riporto nel mio blog perché ritengo questo vivace colloquio ancora attuale e sintomatico di un comportamento molto in voga sui social network.

La chat che vi propongo si svolse otto anni fa. Otto anni sono un’eternità per una società in rapida evoluzione come la nostra. La domanda che mi pongo e che pongo a voi, è: “MissCecilia è un prototipo di donna che oggi esiste ancora, oppure adesso l’universo femminile si è del tutto emancipato come Blunotte?”

Se non volete rispondere a questa domanda, provate a dare una risposta a quest’altro quesito: “Chi ha vinto la tenzone ideologica fra due donne così agli antipodi fra di loro?”.

La discussione potrebbe essere parecchio interessante per noi maschietti… Winking smile

Buona lettura

Nicola

Un amore di chat
Blunotte: Ciao!
MissCecilia: Buonasera!
Blunotte: Come va?
MissCecilia: Molto bene. Stavo guardando il suo profilo in Rete.
Blunotte: Le piace?
MissCecilia: Parecchio. Soprattutto perché allontana scocciatori e perditempo.
Blunotte: Di uomini me ne basta uno… il mio amante… gli altri mi crescono, marito compreso.
MissCecilia: Uhm, entriamo subito nel privato…
Blunotte: Non vado oltre… a meno che non mi venga richiesto.
MissCecilia: Io invece sono ancora signorina.
Blunotte: Peccato… spero che il suo essere signorina non l’abbia privata di alcune delizie della vita.
MissCecilia: Se avesse letto il mio profilo, saprebbe com’è la mia situazione sentimentale.
blunotte: Abbastanza confusa, direi.
MissCecilia: Sono innamorata, da sempre, di un uomo sposato.
Blunotte: Pure io lo sono e ne sono follemente innamorata.
MissCecilia: Ma il mio è FSC (Fedele nei Secoli come un Carabiniere).
Blunotte: Anche il mio mi è fedele… tanto più che lo assecondo in tutti i suoi desideri.
MissCecilia: Io no.
Blunotte: Questa è una grossa colpa.
MissCecilia: Dice?
Blunotte: Una donna che ama non ha niente più di suo, è lei stessa proprietà dell’uomo.
MissCecilia: Non sono d’accordo. Io sono ancora mia.
Blunotte: È vero amore il suo?
MissCecilia: Sono innamorata del mio Capo da più di 30 anni.
Blunotte: Cosa non è funzionato?
MissCecilia: Il Suo essere fedele e io una sciocca.
blunotte: Fedele alla moglie?
MissCecilia: Certo.
Blunotte: Pure io lo ero a mio marito, poi 9 anni fa ho conosciuto lui… un vero pervertito, ma che è stato capace di aprirmi gli occhi, farmi vedere la vita in un altro modo… Io sono tornata a vivere, dopo 14 anni di letargo, 9 anni fa.
MissCecilia: E suo marito non sospetta nulla?
Blunotte: Non m’interessa affatto cosa pensa lui…
MissCecilia: Cara Blunotte, rimango un tantino perplessa…
Blunotte: Non mi separo da lui soltanto perché l’altro, che è più grande sia di me sia di mio marito, ha una moglie.
MissCecilia: La storia si complica.
Blunotte: Per niente… fila via in un modo stupendo da 9 anni.
MissCecilia: Certo che gli uomini sono proprio ciechi.
Blunotte: Posso chiedere perché lei è rimasta fedele a una persona che non ha compreso il dono che lei era pronta a offrirgli?
MissCecilia: Una domanda mica male. Lavoriamo fianco a fianco da 30 anni, mi basta.
Blunotte Avrebbe dovuto chiederselo lei… se e quanto ne valesse la pena.
MissCecilia: Ha presente il faro che illumina la notte?
Blunotte: Sì… e la capisco.
MissCecilia: Bene, mi fa piacere.
Blunotte: A me è successa la stessa cosa… ma lui ha preso ciò che gli offrivo con amore: il mio cuore… la mia mente… i miei pensieri… il mio corpole mie lacrime e le mie gioie.
MissCecilia: La lussuria non è nelle mie corde, da giovane ho studiato dalle suore Orsoline.
Blunotte: Ciò che lei chiama lussuria non è altro che amore.
MissCecilia: Non scherziamo su queste cose. So la distinzione.
Blunotte: Non sto scherzando.
MissCecilia: Secondo me lei ha fatto confusione.
Blunotte: Prima avevo confusione… ora vedo tutto chiaro.
MissCecilia: Sono sconcertata. Lei mi fa arrossire.
blunotte: Ripeto… quanto è valsa la pena dire di no? Che prezzo ha dovuto pagare? Che parte della sua vita ha dovuto soffocare? Ma soprattutto ora, queste scelte, l’hanno resa felice?
MissCecilia: Non ho dovuto dire no e non ho pagato nessun prezzo. So cosa posso chiedere. L’ho vicino a me tutto il giorno. Come un marito. Come un amante. Più della moglie.
Blunotte: Io credo che lui non sia né uno né l’altro.
MissCecilia: Dice? Io la penso diversamente. Una carezza per me è sufficiente.
Blunotte: È il suo modo di confidarsi che mi fa pensare così. Una carezza la si dà a un bimbo, non a una persona che si ama.
MissCecilia: Avevo e ho dei principi. Il sesso per il sesso non m’interessa. È la sua testa che voglio.
Blunotte: Se ne è convinta, fa bene.
MissCecilia: Credo di esserlo.
Blunotte: Ma ora cosa l’è rimasto?
MissCecilia: Sono tuttora la sua segretaria. Sono vicina a Lui sempre.
Blunotte: Un’impiegata… ma come donna, come si sente vicino a una persona che la rifiuta?
MissCecilia: Non mi rifiuta assolutamente. Tra noi due c’è un patto d’amore.
Blunotte: E quando cesserà di essere la sua segretaria che farà?
MissCecilia: Da come vanno le cose in questo mondo, non finirà. Noi donne siamo più longeve.
Blunotte: D’accordo, la vita fisica può durare di più. Ma la vera vita… quella che riempie le giornate, le notti… l’ha mai vissuta?
MissCecilia: Come posso farle capire che la mia vita è stata piena? Piena d’affetto, di considerazione.
Blunotte: Se così fosse, non ci dovrebbero essere lamento e rassegnazione ma solo gioia.
MissCecilia: Rassegnata io? Perché? Lui è vicino a me ogni giorno.
Blunotte: Ha detto giusto… vicino e basta.
MissCecilia: Capisco cosa vuole dire. Ripeto, il sesso dura cinque minuti… quando va bene.
Blunotte: Scherza? L’amore non è solo l’atto…
MissCecilia: Lo so, leggo i giornali, m’informo. Cosa crede? L’atto in sé per me è niente, è tutto il resto che è bello.
Blunotte: Come può giudicare una cosa che non conosce?
MissCecilia: In questo ha ragione. Ma non sono vecchissima, ho ancora tempo.
Blunotte: Forse lei è rimasta solo donna, sopprimendo la parte di femmina che era in lei… Non può giudicare certe cose se mai le ha conosciute. Sono stata donna per 34 anni ora sono femmina da 9.
MissCecilia: La parola “femmina” detta da lei, sa di trasgressivo.
blunotte: In natura ci sono maschi e femmine.
MissCecilia: Io penso alla dolcezza di essere donna, alle carezze, ai sorrisi.
Blunotte: Si danno ai bimbi e agli anziani queste cose… L’amore è altro.
MissCecilia: Non ricominci con questa storia. Non mi convince nemmeno sotto tortura. L’amore è dolcezza.
Blunotte: Me ne guardo bene dal volerla convincere…
MissCecilia: Grazie.
Blunotte: I fumatori, i drogati, gli alcolizzati rispondono nello stesso modo sa?
MissCecilia: Siamo in un vicolo cieco. Lei da una parte e io dall’altra.
Blunotte: Non esistono vicoli ciechi… basta avere la voglia e la forza di cercare la strada.
MissCecilia: Dove dice lei c’è il baratro. La mia strada è segnata, è ben diritta, mi creda.
Blunotte: Si vede che è stata educata dalle suore, la classica educazione cristiana… bigotta… falsa.
MissCecilia: Lo ammetto. Ne porto ancora i segni sulle mani. Però io non sono affatto bigotta!
Blunotte: Comunque per vivere ci deve essere la consapevolezza di essere felice delle proprie scelte.
MissCecilia: Ecco, brava. Adesso ci siamo!
Blunotte: Se è felice, mi fa piacere… perché io lo sono, e sapere che anche gli altri stanno bene mi dà gioia.
MissCecilia: Vede che poi non siamo tanto distanti? Felice lei, felice io.
Blunotte: Io non ho rimpianti… Lei?
MissCecilia: Sì, uno. Avere incontrato l’Ingegner Nando quando era già sposato.
Blunotte: Posso farle una domanda indiscreta? Può anche non rispondere se vuole.
MissCecilia: Certo.
Blunotte: Se lui l’avesse voluta… gli si sarebbe donata o avrebbe rifiutato?
MissCecilia: La domanda è ipotetica. Se me lo avesse chiesto, forse avrei detto sì. Ma non ne sono certa.
Blunotte: Non si è mai chiesta se lui la vedeva solo come una segretaria e non come una donna?
MissCecilia: In verità non ero una semplice segretaria, ero la sua assistente.
blunotte: Una lavorante e basta… Si ricorda se qualche volta l’ha guardata con desiderio?
MissCecilia: Una lavorante? Scherza? Comandavo io in fabbrica, cara Blunotte. Il potere era nelle mie mani.
Blunotte: Non le ho fatto questa domanda… Le ho chiesto un’altra cosa.
MissCecilia: Mi scusi, mi ero distratta. Credo che Lui mi ami.
Blunotte: Come fa a esserne sicura?
MissCecilia: Siamo donne, lo capiamo al volo. Non sto certo io a insegnarglielo.
Blunotte: Come mai allora non le ha chiesto nulla? Chi ama non può non desiderare il partner.
MissCecilia: FSC, ricorda?
Blunotte: Non si metta a giocare con le sigle… sia onesta una volta tanto con se stessa, la smetta di mentire.
MissCecilia: Ho capito. Lei mi ritiene una stupida.
Blunotte: No assolutamente… Ingenua, sì molto ingenua. Una donna stupida non scriverebbe come lei.
MissCecilia: Allora mi creda sulla parola. Ingenua io? Può essere.
Blunotte: E penso abbia molta paura del mondo, della vita… di vivere… ecco perché si rifugia in un amore impossibile per giustificare la mancanza di vere scelte.
MissCecilia: Del mondo di oggi, un pochino ho paura. Provengo da famiglia nobile ma decaduta, da essa ho avuto un preciso indirizzo.
Blunotte: La prego non se ne abbia a male… ma vorrei aiutarla.
MissCecilia: Strano. Pensavo spettasse a me darle una mano.
Blunotte: Ne ha molto più bisogno lei, mi creda.
MissCecilia: Sentiamo cosa ha da suggerirmi.
Blunotte: Di avere il coraggio di guardarsi dentro… di smettere di mentire a se stessa… di cercare scuse assurde… di fare finalmente delle vere scelte… di aprire le finestre e fare entrare nuova aria e sole, di sbagliare anche… nella vita capita… ma sbagliano le persone che vivono non quelle che vegetano come lei.
MissCecilia: Cara Blunotte, questo lo faccio ogni giorno della mia vita. C’è gioia dentro di me. Vitalità, allegria. Io sono in pace con me stessa.
Blunotte: Allora ho sbagliato tutto, mi scuso.
MissCecilia: Perché scusarsi?
Blunotte: Così…
MissCecilia: Si sta soltanto parlando del più e del meno, da buone amiche…
Blunotte: Mi piacerebbe comunque poterla aiutare.
MissCecilia: Ancora? Ma allora Lei è peggio delle suore!
Blunotte: Cambiamo discorso…
MissCecilia: Adesso è tardi. Devo salutarla.
Blunotte: Il mio nome è Nadine.
MissCecilia: Il mio è Cecilia, piacere. Buonasera.
Blunotte: Buona serata, signorina Cecilia.
MissCecilia: clip_image002
commenti
  1. Silvia ha detto:

    bellissimo! A parte che la sensazione è che Blunotte non sia una donna ma un uomo……. comunque Miss Cecilia ha fatto fronte a questa incalzante discussione in modo egregio e penso ne sia uscita vittoriosa! Buon inizio settimana 🙂

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    • Nicola Losito ha detto:

      Ciao Silvia, ho tardato un po’ a risponderti perché aspettavo che altri amici e amiche esprimessero il loro parere su questa strana conversazione. Anch’io pensai, a suo tempo, che Blunotte fosse un uomo, troppo violente le sue argomentazioni. Ma non ho elementi a suffragio di questa mia sensazione. Segno un punto a favore di MissCecilia. 😀
      Buona settimana anche a te.
      Nicola

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  2. Josè Bernò ha detto:

    Ma che meraviglia!!! Una chat talmente bella da sembrare quasi…surreale! Ma che social network è, Badoo?! Mi iscrivo subito, anche io voglio dialogare con qualcuno che mi dia del lei! 😉

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    • Nicola Losito ha detto:

      Non posso dirti, per questioni di privacy, il nome del Social Network dove si svolse questa conversazione, ma non è Badoo. MissCecilia aveva creato questo suo personaggio e da mesi lo portava avanti con notevole bravura. Lei si era immedesimata al 100% in questa signorina d’altri tempi, scrittrice, nobile decaduta, che dava del Lei (maiuscolo) a tutti quelli che la contattavano apertamente o in posta privata. Quando si accorse di non essere più in grado di sostenere questa parte, se ne andò da quel sito e lasciò la scena al povero Ingegner Nando, un altro mio amico che si assunse l’onere di recitare, a sua volta, un ruolo che gli era stato assegnato da Cecilia stessa. E la storia continuò… con un altro scrittore.
      Nicola

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  3. Mauro Poggi ha detto:

    Stavano recitando una parte entrambe. Quella di MissCecilia è conclamata, quella di Blunotte è molto presumibile. A questo punto mi sfugge il senso della conversazione…

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    • Nicola Losito ha detto:

      Quando Cecilia mi parlò di questa conversazione, realmente avvenuta, tra una persona che recitava strenuamente una parte col rischio di passare per stupida, e un altro utente del sito che si dichiarava donna, entrambi pensammo che fosse un uomo che cercava in tutti i modi di sbugiardare la sbandierata fedeltà di Cecilia al suo capo. Evidentemente cercava di rimorchiare Cecilia. Questo darebbe senso, secondo me, alla conversazione. E, sempre secondo me, verso la fine della chat, a Blunotte pensato come uomo, devono essere cadute le braccia. Cecilia aveva resistito, forse un po’ ottusamente, a tutti i suoi tentativi di convincerla a tradire il suo improbabile innamorato.
      Nicola

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  4. gynepraio ha detto:

    delle chat surreali, io ne ho fatto una scienza anzi una categoria (http://gynepraio.com/category/chat/)

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    • Nicola Losito ha detto:

      Sono andato a leggere il tuo simpaticissimo blog, e mi sono convinto sempre più che la chat ha tre indubbi vantaggi:
      1. nasconde il rossore che una domanda o una risposta possono provocare.
      2. rende le persone libere da qualsiasi inibizione.
      3. permette di mentire su tutto.
      Come scrissi da qualche parte all’epoca di quella conversazione.
      Nicola

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  5. stravagaria ha detto:

    La sensazione che ho provato leggendo questa conversazione è quella di un teatrino. Cecilia non è credibile e se anche non sapessi che si era creata un personaggio in chat penserei ad una persona che finge anche con se stessa. L’amore non è l’adorazione silenziosa ed attendista che descrive C. ma non è neppure un bagno di passione a corrente alternata come lascerebbero intendere le teorie di Blunotte. Nel suo caso anche io ho pensato ad un uomo, ma di donne come B. ne esistono per davvero, la signorina Cecilia invece recita male la sua parte e si vede ad occhio nudo. Solo un uomo sotto mentite spoglie avrebbe continuato così a lungo una conversazione così palesemente fasulla. Scusa la franchezza, spero di non risultare offensiva, ma un parere richiesto a chiare lettere deve essere assolutamente sincero se no non vale 🙂 per altro l’idea di questo post è molto divertente!

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    • Nicola Losito ha detto:

      D’accordo con te che sembra un teatrino! Però, due persone – una donna e un utente di cui non è noto il sesso (potrebbe essere sia uomo sia donna) che non si conoscono, instaurano una conversazione reale ed entrambi non hanno assolutamente il tempo di ponderare le domande e le risposte. Il risultato, a mio parere, è stato straordinario. Cecilia recitava a pappagallo un ruolo messo in scena ormai da mesi, ma doveva rispondere a tono e in fretta a contestazioni altrettanto immediate e non studiate a tavolino da parte del suo interlocutore. Perché dici che Cecilia ha recitato male la sua parte? Quello era il suo ruolo istituzionale e non poteva certo dichiarare al suo interlocutore (e a tutti gli utenti che seguivano il suo blog) che da sempre stava bleffando. Anzi, Cecilia seppe tenere testa, a mio parere, all’incalzante tentativo di Blunotte di farle cambiare idea. Ma forse io sono un pochino parziale, conosco bene la mia amica e so come la pensa su tutti gli argomenti trattati nella chat. 😀
      Passati otto anni dal giorno in cui avvenne quella conversazione, nel rileggerla oggi, anch’io l’ho trovata divertente e per questo l’ho riproposta. Finito il divertimento c’è anche da pensare che quella chat fu reale e non un’invenzione letteraria.
      Un abbraccio.
      Nicola

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      • stravagaria ha detto:

        Non mi sembra credibile perché penso che nessuna donna potrebbe dichiararsi soddisfatta ed appagata da un amore così inconsistente e in una situazione reale mi aspetterei di intravedere luci ed ombre disquisendo di una “relazione” che non può non essere tormentata. La soave assertività di C. mi pare si sposi male con le circostanze che ha scelto di rappresentare.
        Ma ovviamente siamo nel campo della soggettività e in ogni caso dopo otto anni sei riuscito a far nascere un bel dibattito.

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      • Nicola Losito ha detto:

        Forse otto anni fa donne come Cecilia esistevano ancora… 😀
        Comunque anche allora c’era chi la pensava come te, cioè affermava che le idee di Cecilia fossero inadeguate al contesto. Ti copio e incollo un commento di una follower piuttosto spiritosa di allora:
        «Penso che lei, Cecilia, sia una persona che sa ben resistere all’ingordigia per il cibo e preferisca degustare le cose lentamente e non ami il fastfood. Questo è un bene… ma solo se il cibo che si brama, prima o poi, lo si possa anche sentire sotto il palato. Solo per questo direi che, dopo 30 anni di amore platonico, sia il caso di mangiare qualche cosa di meno sublime ma che dia un po’ di gusto palatabile, che stimoli le papille e che, per quanto non sublime, si faccia assaporare come l’agognato, gustoso attimo di appagamento del desiderio. E può darsi che ci si accorga che, dopo tutto, alcuni cibi meno blasonati non sono così male… Intendo non il fast-food che anch’io detesto, ma piatti semplici, tipo una bella spaghettata aglio e olio, a lume di candela, un filetto rosolato al punto giusto, un gamberetto croccante da sbucciare lentamente tra le dita e le labbra… Alla fine vivere per 30 anni a ostriche e champagne fa perdere un sacco di occasioni di gustare cibi altrettanto buoni e che, cotti con maestria, emanano un aroma così eccelso da far diventare le tanto apprezzate ostriche solo acqua marcita».
        Il suo commento terminava con un post scriptum: “Le consiglio, però, di non dire all’ostrica che il gamberone è migliore, dopotutto ci sta ancora lavorando fianco a fianco! Lasci che lui s’inebri di un impalpabile piacere e lei si goda il suo…”

        Non male, no?
        Ciao
        Nicola

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  6. ff0rt ha detto:

    Una chat che sa di letteratura e che, come quasi sempre quando ci si presenta sul web, non dice la verità, se non in lontana trasparenza.

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    • Nicola Losito ha detto:

      Io sono convinto che la letteratura (quella grande quanto quella modesta) sia finzione o invenzione, perché si tratta sempre o di un’interpretazione arbitraria della realtà che ci circonda o di una realtà ipotizzata e futuribile non verificabile a breve. In entrambi i casi la verità è un optional. In questo caso era da giudicare chi dei due contendenti aveva mentito meglio o aveva meglio rappresentato le proprie verità o le proprie bugie.
      Nicola

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  7. simpatico discussione di chat…..ma secondo me la finzione da entrambe le parti è palpabile, sono quasi certa che blunotte sia un uomo

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    • Nicola Losito ha detto:

      Cecilia mentiva per decisione istituzionale, rappresentando il gioco di ruolo che si era imposta, mentre tu pensi che Blunotte fosse un uomo che attentava con le sue dichiarazioni alle virtù di Miss Cecilia. E’ un’interpretazione che io potrei sottoscrivere. Però non mi dici chi dei due è stato più convincente o chi dei due ha vinto questa battaglia di opposte falsità…
      Sempre che l’ipotesi che avanzi sia corrispondente alla realtà… 😀
      Nicola

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  8. tramedipensieri ha detto:

    ahh ahhah ahha
    spassosa! Davvero spassosa…..

    Al di là di tutto non è così lontana dalla realtà la figura di Cecilia…
    E Blunotte potrebbe benissimo essere un uomo, ma anche Cecilia stessa…

    Complimenti e grazie Nicola
    buona giornata
    .marta

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  9. Nicola Losito ha detto:

    Felice che ti sia divertita, ma in realtà sono più favorevolmente sorpreso dal tuo “Terzo occhio”. Hai seminato un dubbio che nessuno dei cento e passa suoi followers di quel vecchio Sito dove questa chat era avvenuta, aveva mai ventilato. Cecilia avrebbe potuto essere un uomo? Possibilissimo, in linea teorica: il web ci ha abituato da anni a situazioni di questo genere o anche peggiori. Ma Cecilia conduceva ormai da mesi un blog letterario che ospitava contributi di amici e amiche che amavano la scrittura e solo di sfuggita lì si affrontavano discorsi legati al sesso e al comportamento delle persone in campo sentimentale.
    Che scopo avrebbe avuto Cecilia a nascondersi, se uomo, sotto spoglie femminili?
    Certo Cecilia mentiva sulle sue effettive propensioni sessuali, ma solo per tenere lontani i tanti mosconi che le giravano intorno. Cecilia mi confessò che in più momenti di quella conversazione aveva dubitato che Blunotte fosse una donna. Questo sì.
    Durante quella lunga chat, frasi e sentenze di entrambe le (fantomatiche) donne hanno un forte esprit comico o surreale. Ma sempre realistico, a mio parere.
    Un caro saluto.
    Nicola

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  10. rpapac ha detto:

    Questi amori impossibili…

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    • Nicola Losito ha detto:

      Questo tuo lapidario commento coglie in pieno la ragione del titolo che Cecilia volle dare alla chat quando la pubblicò nel suo blog. Col passare dei giorni e, tenendo pure conto che Blunotte non si fece più viva, la mia amica si convinse che B. era uno dei tanti mosconi in fregola che bazzicano la Rete e che si era invaghito di lei pur non conoscendo le sue vere fattezze. Tutta la conversazione, vista sotto questa luce, assume un senso preciso: aveva lo scopo di smascherare la vera natura di MissCecilia e, solo se fosse riuscito in questo intento, B avrebbe dichiarato di essere un uomo e che desiderava conoscerla dal vivo. E la chat avrebbe preso tutta un’altra direzione.
      Ovviamente sempre di ipotesi si tratta… 😀
      Nicola

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      • rpapac ha detto:

        Ma non è violazione della privacy? E se lei non lo voleva far sapere? Alla fine per questo si usano i nick, no?

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      • Nicola Losito ha detto:

        Prima di pubblicare in Rete la chat, Cecilia cercò di contattare Blunotte, ma costei (o costui) non le rispose. Questa era una cosa abbastanza normale. C’erano, su quel Sito, come in ogni social network odierno, dei profili fasulli, i cosiddetti fake , creati apposta per creare scompiglio in Rete e che, se scoperti a dare fastidio, venivano cancellati dai controllori del Sito. Dopo pochi giorni, infatti, quel profilo venne cancellato e così Cecilia decise di pubblicare la chat.
        Nicola

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  11. asfodelo50 ha detto:

    …Cecilia Betroni-Strozzi…. chi era costei?…. c’é tanto mistero in questa “chat”…. qualcosa mi sfugge, peró non so dire cosa…ha una architettura molto studiata. Complimenti per l’argomento. Un caro saluto. Luigi Maria.

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    • Nicola Losito ha detto:

      Bella domanda mi fai. Essendo Cecilia una scrittrice, ovviamente si tratta di uno pseudonimo. Della persona reale che ci sta dietro non posso dirti di più, posso invece fare copia incolla di ciò che lei disse di sé quando si iscrisse a quel Sito:
      “Mi chiamo Cecilia, ho cinquantun anni, sono segretaria di Direzione e ho una missione da compiere. Da sempre lavoro nell’azienda dell’Ingegner Nando Ludini che nessuno di voi conosce.
      Ebbene, l’Ingegner Nando (il Capo, non per vantare confidenza ma per rispetto, io l’ho sempre chiamato per nome e non per cognome) mi ha dato l’incarico di seguire e sbrigare la sua posta elettronica sia in entrata sia in uscita. Ho provato a chiedergli spiegazioni di questa sua strana decisione, ma onestamente non ne ho ben capito le ragioni.”

      Non so quanto questo possa aiutarti a sciogliere il mistero che tu ravvisi nella chat, però questo è ciò che mi è permesso dirti. 😀
      Un caro saluto.
      Nicola

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  12. sissa ha detto:

    Sì, bei tempi…
    Non me ne ero resa conto, ma in otto anni la cara vecchia Cecilia è invecchiata di 20, tanto da non risultare più credibile… Sì, forse un po’ è così… solo in alcune battute però. Questo dialogo nonostante tutto è ancora bellissimo… non importa chi fosse realmente l’altro, nè se aveva dei secondi fini. Due modi di vedere l’amore e di viverlo. Sono felice che tu lo abbia rispolverato.
    E a proposito di capolavori, hai visto ieri quella trasmissione con in palio la pubblicazione del proprio romanzo a cura di una grande casa editrice? Che ne pensi? Io l’ho tenuta in sottofondo mentre lavoravo e sono rimasta molto perplessa. Sembra che il messaggio sia che se hai dei guai e li racconti, puoi diventare un grande scrittore… Non è che mi convinca molto questa linea però voglio vedere almeno un’altra puntata e magari si sviluppa in modo diverso, più migliore tanto per dirlo in buon italiano!
    Ricordo la tre giorni di M.M. che mi ha dato tanto anche se in qualche modo mi prosciugato l’inchiostro… Ho fatto il paragone con quanto ho vistucchiato ieri sera e… Beh,con tutto il rispetto per la trasmissione e i suoi autori, francamente dicono che ne devono ancora mangiare di pappa per raggiungere certi livelli…
    Ciao s

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    • Nicola Losito ha detto:

      Hai ragione Sissa, bei tempi quelli! Soprattutto perché avevamo otto anni di meno e tanto entusiasmo in più. Oggi quella chat ha un sapore retrò e, come ho già detto in altri commenti, non potrebbe sussistere nel 2013 fra due utenti di un social network come Facebook. Il mondo è cambiato e sono cambiate le donne. Io dico in meglio, anche se gli ultimi episodi delle baby squillo stanno lì a dimostrare che molte delle loro colpe sono da attribuire alla famiglia e alla società dei consumi e solo in parte a loro. Ma questo è un discorso che ci porterebbe troppo lontano e non è questa la sede adatta.
      Su Masterpiece posso dirti poco, non l’ho vista e penso che non la guarderò mai. Ridurre la letteratura al livello di una gara culinaria è un’idea un po’ balorda. Può darsi che mi sbagli e che da quella trasmissione esca, che so, un nuovo Murakami Haruki o un novello James Joyce!
      Tienimi al corrente, comunque.
      Un abbraccio.
      Nicola

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  13. rossodipersia ha detto:

    Blunotte è un uomo, questo è evidente, solo un uomo regge una conversazione simile per portare l’altra verso un’argomentazione erotico/sentimentale. Anche se di donne come Blunotte ne esistono davvero, forse meno caricaturali, che antepongono la passione, fisica e chimica, a quella sentimentale. In fondo la rottura degli argini dell’educazione femminile è uno dei grandi bisogni della donna. La figura di Cecilia non è credibile, anche se devo ammettere che la tua amica ha retto il gioco egregiamente. Forse è stato dopo questa conversazione che ha chiuso la chat: dopo sta’ botta di stress!!
    Bel post… godibile!! 🙂

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    • Nicola Losito ha detto:

      Mi piace la sicurezza con cui affermi che Blunotte era un uomo. Io dico che “potrebbe” essere vero, lasciando una piccola percentuale di dubbio. Anche all’epoca esistevano donne che tradivano bellamente i mariti (e viceversa) e non avevano remore morali. Tu, come altri, dici che Cecilia non era credibile, e qui non sono molto d’accordo. Lei aveva un ruolo pregresso, noto a tutti i suoi followers, di signorina d’altri tempi che doveva portare avanti per conservare intatte le sue dichiarate peculiarità. E che non fosse facile recitare quel ruolo un po’ demodé, lei me lo diceva spesso e infatti, a un certo punto, ha dovuto dare forfait.
      D’accordo con te, invece, sul fatto che otto anni dopo quella chat è ancora saporita. 😀
      Un caro saluto.
      Nicola

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  14. TADS ha detto:

    ciao Nicola,
    sono anche io un veterano del web e di personaggi come questi se ne incontravano molti negli anni passati, a prescindere dal sesso di blunotte… direi che in questa chat sia cecilia a camminare sulle nuvole, stranisce l’articolazione dei concetti formulati da una donna presumibilmente 50enne (come minimo).

    se me lo permetti… di questo post mi ha colpito un passaggio da te scritto in un commento:

    …”Io sono convinto che la letteratura (quella grande quanto quella modesta) sia finzione o invenzione, perché si tratta sempre o di un’interpretazione arbitraria della realtà che ci circonda o di una realtà ipotizzata e futuribile non verificabile a breve. “…

    stimato Amico, la vita reale di tutti è interpretazione arbitraria della realtà, spesso anche di fronte all’evidenza. 😉

    TADS

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    • Nicola Losito ha detto:

      Io preciserei che Cecilia camminava “volutamente” sulle nuvole per dare a lei quel minimo di credibilità che pochissimi nei commenti hanno voluto accreditarle. C’erano in entrambi i contendenti delle forzature atte a convincere l’altra a passare dall’altra sponda del fiume. Questa era la posta in gioco di quella conversazione paradossale.
      Una signorina lesbica, a suo tempo, scrisse questo commento:
      “Il paradosso, generalmente, esprime il senso più profondo dei fatti e costringe il lettore a schierarsi, a fare cioè una scelta di campo: «Io, senza dubbi, mi schiero dalla parte della Persona e non da quella del Ruolo. La liberazione e la libertà non stanno nell’assunzione di un ruolo che deresponsabilizza, ma la libertà e la liberazione si configurano nella presa di responsabilità e, quindi, nell’uscita da un ruolo stereotipato, quale quello della femmina che si sente esaltata se usata»”. Dichiarò anche che le argomentazioni di Blunotte l’avevano irritata poiché rappresentavano con chiarezza lo stereotipo maschilista della visione della donna, tanto da farle pensare che forse l’interlocutrice di Cecilia non era una Lei, ma un Lui che enfatizzava un suo desiderio.

      Cioè tu dici che tutti travisiamo la realtà a nostro uso e consumo, beh, in effetti ciò è vero quasi al 100%. 😀
      Cordiali saluti.
      Nicola

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      • TADS ha detto:

        veramente non sono io a dirlo ma fior di filosofi, da oltre 2000 anni ma non importa

        non ho esperienze in chat, in oltre 15 anni di web avrò conversato una mezza dozzine di volte. blunotte, maschio o femmina che sia, è entrata perfettamente nelle logiche della chat, è cecilia ad essere inverosimile, non ci fosse la tua garanzia direi che è proprio il suo atteggiamento ad essere ambiguo.

        Caro Nicola, gli stereotipi maschilisti per fortuna albergano altrove, il maschilismo è roba seria, non c’è maschilismo in questa conversazione, semplicemente emerge una giustificata incredulità, incredulità che condivido sostanzialmente.

        se cecilia esiste realmente e realmente vive di amore platonico nei confronti del suo capo da 30anni… farebbe bene a farsi vedere da uno specialista… ma di quelli bravi. 😉

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      • Nicola Losito ha detto:

        Conoscendo Cecilia di persona, ti assicuro che assomiglia ben poco alla Cecilia Betroni-Strozzi da lei interpretata per qualche mese in Rete. 😀
        Ma il sesso e i suoi addentellati non erano il fine ultimo del suo blog. Non lo erano per niente.
        Un’interpretazione volutamente sopra le righe, la sua, tanto da sembrare poco realistica, ma che raggiunse lo scopo che lei si era prefissata. Dopo la pubblicazione di quella chat, Cecilia divenne un appuntamento fisso per molti, un must di quel Sito. Riuscì così a promuovere tanti giovani autori che si fidavano delle sue capacità di individuare nei loro testi delle doti letterarie che altri non avevano ravvisato. Un’opera meritoria di cui lei va fiera. E che io le riconosco volentieri.
        Cordiali saluti.
        Nicola

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  15. sherazade ha detto:

    Mi suona strano il reiterare il ‘lei’. Questo raramente accade dopo i saluti in chat.
    Penso che il riferimento sia a C1 diventato People di Virgilio.
    Personalmente frequentavo la cht di Yahoo dove ho fatto ottime amicizie sopratutto interessanti. Ne ha giovato anche un amore durato 3 anni 🙂
    Per un certo periodo anche io avevo tenuto molte delle conversazioni poi ho deciso di cancellare tutto.
    Non ho FB che naturalmente ho provato e non mi piace. Preferisco twitter e in primis il mio blog.

    sherasenzachtsichattauguale

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    • Nicola Losito ha detto:

      Cecilia aveva abituato i suoi amici/amiche followers a usare il “lei” anche nel caso di semplici saluti o di conversazioni pubbliche. Ovvio che era un vezzo voluto e studiato per tenere una distanza di sicurezza dai suoi tanti interlocutori. Non c’era snobismo in questo suo atteggiamento, tant’è che tutti lo avevano tranquillamente accettato. Devi pensare che il suo era un blog di successo e i molti utenti che chiedevano la sua amicizia era per potere pubblicare un loro racconto o una loro poesia nel suo salotto letterario e quindi godere di un pizzico di notorietà riflessa.
      No, non era People di Virgilio: è strano che nessuno abbia ancora individuato quel social network che esiste ancora oggi. Vabbè.
      Un’amica ha trovato persino marito su quel sito, altri hanno avuto parecchie avventure sentimentali. Io, invece, sono sempre stato fedelissimo a mia moglie… 😀
      Su Facebook e Twitter ho un profilo che uso poco o niente ma dove tutti gli amici mi fanno sapere giornalmente i fatti loro…
      Ciao.
      Nicola

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      • sherazade ha detto:

        sono torinese e il ‘lei’ si usava anche nelle amicizie più care.
        Dal soggiorno in Usa ho apprezzato molto il ‘tu’ che accorcia le distanze ma non è sinonimo di qualsivoglia intraprendenza.
        Io provengo come molti altri da Splinder e conosco almeno tre coppie che ora sono sposate e con prole. Non è il dove ci si incontra ma le intenzioni con cui ci si pone 😉

        shera

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      • Nicola Losito ha detto:

        Anch’io sottoscrivo il tu, anche se nella nostra lingua il tu sottintende una familiarità che nella lingua inglese c’è di meno.
        Sottoscrivo anche l’altro tuo pensiero: “Non è il dove ci si incontra ma le intenzioni con cui ci si pone”.
        Però in quel Sito, l’acchiappo spensierato andava alla grande… 😀
        Nicola

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      • sherazade ha detto:

        l’importante, ripeto, è come ci si pone e cosa si desidera ottenere 😉 soprattutto senza ‘abbindolare’ o trarre in inganno gli altri.

        sheravantituttamaconrispetto

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  16. Andrea Magliano ha detto:

    Interessante questa conversazione che ha sul serio un non so che di surreale. Effettivamente Blunotte sembra parlare più con voce maschile (o forse semplicemente incarna un modello di donna più emancipato e fuori dagli schemi), così come questa MissCecilia sembra sempre mancarle qualcosa che la renda vera al 100%. Certo che queste chat e social premono l’acceleratore su certi temi e si traducono spesso in luoghi di incontro (persino WordPress, per quanto non presenti una chat in diretta). Alla fine una conversazione del genere l’avremmo mai affrontata con uno sconosciuto nella vita reale?
    Un carissimo saluto Nicola
    Andrea

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    • Nicola Losito ha detto:

      Analizzando i tanti commenti che questa chat ricevette, ricordo che risultò una netta prevalenza in favore di Blunotte, con alcuni sporadici ma sinceri complimenti alla fermezza di Cecilia. Già otto anni fa il tradimento di una donna sposata non era più un fatto scandaloso da stigmatizzare, ma un evento possibile e, a volte, auspicabile per una maturazione psicologica di una certa parte del mondo femminile che frequentava il web. Alcuni presero in giro Cecilia per le sue idee antiquate, ma nessuno le disse che stava bleffando. La credibilità di MissCeilia sul Sito era indubbia.
      Ovvio che leggendo oggi certe sue affermazioni, viene da sorridere e scuotere la testa. 😀
      D’accordissimo con te che una conversazione del genere non sarebbe mai potuta avvenire con le due donne sedute una di fronte all’altra, magari sorbendo una tazza di thé.
      Potenza della chat, verrebbe da dire! Si possono dire, senza arrossire, verità inconfessabili e anche grandissime castronerie davanti allo schermo di un pc.
      A presto, Andrea.
      Nicola

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  17. Hedrok ha detto:

    Molto interessante, specialmente corredato dai commenti e dalle tue risposte. Per me Blunotte è Cecilia stessa che ha “modernizzato” (anche nel 2005 eravamo già moderni) l’ottocentesco romanzo epistolare.

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    • Nicola Losito ha detto:

      Riuscire a suscitare un dibattito con i miei amici mi dà sempre una grande soddisfazione. A te e a tutti gli altri che vi hanno partecipato va il mio più sentito grazie.
      Molto interessante il tuo commento: diciamo che tra quelle due donne ci fu la rappresentazione di una guerra tra l’antico e il moderno e siccome allora vinse a maggioranza Blunotte, si può affermare, senza tema di smentite, che l’ottocentesco romanzo epistolare era ormai morto e sepolto.
      Un caro saluto.
      Nicola

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  18. Francesca ha detto:

    Di primo acchito, ammetto che non saprei cosa pensare. A sensazione, la cosa che rimane con più prepotenza è un’aura di finzione, non tanto in come si discute, ma negli argomenti o nel carattere di ciascun “personaggio”. Se sono falsi entrambi, recitano piuttosto bene, ma appaiono veramente due punti antitetici, amor sacro e amor profano. La cosa che trovo interessante è che potrei leggere questi dialoghi come se stessi vedendo un pezzo di teatro. O un film. E mi piacerebbe pensare a come si vede chi recita, con quel personaggio che si costruisce, se è una vista impietosa di sé oppure la proiezione di quello che vorrebbe gridare o essere. Blunotte… o è un uomo o una donna decisamente mascolina! Buona serata,
    Francesca

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    • Nicola Losito ha detto:

      Capisco il tuo punto di vista. In fondo la mia operazione vintage, cioè rispolverare un chat avvenuta tanti anni fa, anche se ho cercato di introdurla e contestualizzarla, rimane comunque priva di tutti quegli elementi di contorno che resero questa conversazione più vivace, verace e meno letteraria agli occhi di lettori ignari di qualsiasi retroscena. Oggi rimane, come dici bene tu, un pezzo di teatro con due attori che recitano una parte studiata a tavolino. Se invece pensiamo che solo Cecilia recitava consapevolmente un ruolo prestabilito, la sua interlocutrice (o interlocutore che fosse) doveva improvvisare al momento. Cosa non facile sia a teatro che nella vita reale. Io credo che sia questo il fascino indubbio di un dialogo così pressante e che all’epoca colpì tantissimo l’immaginario di molti utenti, sia donne che uomini, di quel Sito Web.
      Cari saluti.
      Nicola

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  19. TADS ha detto:

    guarda che in me non c’era nessuna vena polemica,
    ci tengo a dirlo, gli asettici scritti spesso non comunicano nel giusto modo 😉

    TADS

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    • Nicola Losito ha detto:

      Caro Tads, nelle tue parole non ho ravvisato alcunché di polemico e mi dispiace se le mie risposte ti hanno dato questa impressione. Io amo discutere (sempre pacatamente) con tutti e mi trovo a mio agio anche quando un interlocutore non la pensa come me. Anzi trovo che la diversità di pareri sia il sale del buon vivere e non amo di certo l’omologazione dei pensieri e delle idee.
      Cordiali saluti.
      Nicola

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  20. prschifano ha detto:

    La ciliegina sulla torta sarebbe stata se blunotte si fosse rivelato come il capo di Cecilia, ma la storia così diveniva troppo romanzata e fantascientifica :-p cmq bello spunto per lo scambio dei pareri!

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    • Nicola Losito ha detto:

      Ahahahahah! Che bella idea hai avuto. L’Ingegner Nando, stanco di essere fedele alla moglie, attenta subdolamente alla virtù della sua segretaria, costringendola a confessare di non essere affatto la santarellina che aveva avuto a fianco per trent’anni! Fantastico, questa sì che sarebbe una bella storia da raccontare! 😀 😀
      Grazie per la dritta.
      Nicola

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  21. rpapac ha detto:

    Ma come mai si davano del lei in chat?

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    • Nicola Losito ha detto:

      Come ho già scritto in un precedente commento, MissCecilia dava del “Lei” a tutti, non per boria ma per mantenersi a una distanza di sicurezza sia dagli amici virtuali sia dai mosconi reali.
      Blunotte ha dovuto adeguarsi a quel suo modo di proporsi alle persone.
      Oggi, di sicuro, avrebbe usato il “tu”.
      Nicola

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  22. Alessandra Bianchi ha detto:

    Una bella lotta! 😀

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    • Nicola Losito ha detto:

      Se non sbaglio è la prima volta che ti affacci nel mio blog, quindi benvenuta!
      Esatto, quella conversazione fu una vera lotta senza esclusione di colpi, una lotta a base di sentenze e colpi bassi, mica male… 😀
      Stralciando fra i commenti che ci furono all’epoca, una specie di utente-filosofo arrivò a citare L’estinzione nella contemplazione di Ibn ‘Arabi per spiegare che Cecilia e Blunotte, parlando in maniera opposta di “sesso-sperma-alito-unione” avevano dimostrato che non esiste una sola via per arrivare alla conoscenza di noi stessi e che la padronanza del nostro corpo ci permette di apprezzare la parte spirituale ma, soprattutto, ci mette in congiunzione con essa, sublimandone il senso. “Solo percorrendo la strada che ci estingue come corpi materiali – affermò – arriveremo alla contemplazione. Infine, fece capire, crocianamente, che il cammino scelto da Cecilia era molto più arduo di quello di Blunotte. In altre parole Blunotte sarebbe arrivata al Paradiso molto prima di Cecilia e che quindi Cecilia doveva darsi una mossa… 😀
      Forti, questi filosofi/mistici arabi! Parlano difficile, ma alla fine consigliano al mondo femminile di darsi una mossa… 😉
      Nicola

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  23. ombreflessuose ha detto:

    Ma esiste davvero questa Cecilia?
    Comunque, soprattutto le chiacchiere da web lasciano il tempo che trovano
    Un abbraccio
    Mistral

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    • Nicola Losito ha detto:

      Esisteva, esisteva…
      Cecilia interpretava un ruolo un tantino retrò e volutamente surreale per il mondo odierno, proprio per contrastare una donna (o uomo) come Blunotte che insisteva, con forti accenti, per farla venire dalla sua parte, quasi a cercare una giustificazione al suo comportamento estremamente libero e libertino.
      Una battaglia fra due diverse concezioni dell’amore, vinta quanto a credibilità, a parere di molti, da Blunotte. Ma su questo io non sono molto d’accordo.
      Ricambio l’abbraccio.
      Nicola

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  24. però speravamo che ci fosse un colpo di scena… 😦

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    • Nicola Losito ha detto:

      Il colpo di scena ci fu qualche giorno dopo la pubblicazione della chat.
      Un utente il cui nick era Ciro scrisse questo commento:
      “Anche se non invitato, devo intervenire per questioni, diciamo, di appartenenza all’altro sesso. Ma i poveri uomini quale triste ruolo hanno in questa storia? Suo marito Nando, l’accarezzatore discreto è un segaiolo; l’amante di Blunotte è un pervertito. Sulla perversione si potrebbe anche discutere, mentre è certo che entrambi i mariti sono cornuti. In quel dialogo, per quanto ottimamente costruito, l’amore non compare mai; sono, invece, predominanti solo gli aspetti estremi di esso.”
      Cecilia rispose:
      “Lei dice che l’ingegner Nando è mio marito, ed è pure cornuto!
      Aiuto, Help, Hilfe, Au secours!
      Qualcuno mi spieghi il pensiero di Ciro!
      Io sono lenta di comprendonio, da sola non ci arrivo.”
      Ciro rispose:
      “Cara Cecilia,
      glielo spiego io, l’aiuto io! Lo ha dichiarato Lei che è stregata da tempo immemorabile da una persona che lo ha ampiamente capito e che, a suo modo, la ricambia: fin qui ci siamo? Quella stessa persona ha anche una moglie legittima di cui dice di essere innamorato, per salvare capre e cavoli. Lei e il suo Capo passate più tempo insieme che lui con la moglie: siete una coppia, manca solo il sesso. Cosa dire delle furtive, lievi carezze e delle vostre masturbazioni mentali? Tradire significa anche non scegliere con lealtà e con rispetto di se stessi: in questo senso il povero Ingegnere è cornuto, perché, ripeto, Lei lo tradisce ogni giorno, gratificandosi col suo presunto eroico sacrificio. Oserei dire che Lei è la vera perversa della situazione. Continuo? Cos’è un matrimonio, cara signora, solo sesso? Non è forse il rapporto fra Lei e il suo Capo il vero matrimonio che costui vive?
      Vada a chiederlo alla moglie legittima e mi faccia sapere.”
      La risposta finale di Cecilia fu:
      “Caro Ciro, adesso è tutto chiaro…
      Lei potrebbe fare il Soggettista per Woody Allen.
      O persino il suo Psicologo.
      Cordialmente, Cecilia” 😀

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  25. Barbara ha detto:

    Caro Nicola,
    è una chat i cui contenuti, seppure in un dialogo simpatico e di superficie, sono da ricondurre ad un tema sempre attuale (che si potrebbe commentare nelle sue numerose variabili) e che attiene alle diverse modalità con le quali l’amore si può esprimere.
    Può esistere un amore che si nutre dell’ammirazione e dell’attribuzione di qualità positive canalizzate
    sul soggetto-oggetto d’amore; e questo potrebbe essere il sentimento provato da Miss Cecilia per il suo capo (la ragazza, tuttavia, sembrerebbe possedere un corredo ormonale “scarsino”).
    O ancora il sentimento di Miss Cecilia potrebbe rappresentare un caso di “sublimazione” dell’amore attraverso un meccanismo di spostamento delle proprie “pulsioni” (e qui gli estrogeni dovrebbero essere già un filo più numerosi) verso obiettivi di gratificazione e valorizzazione professionale (……boh, contenta lei?!)
    Se prescindiamo da valutazioni di tipo moralistico, la posizione di Blunotte, seppure estremizzata, è, a mio avviso, più condivisibile perché è quella che trova la sua radice profonda nella consuetudine che vede come componente dell’amore, l’esigenza del possesso del soggetto-oggetto del desiderio.
    O no?!?!
    Un abbraccio a Chicca e a te.
    Barbara

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    • Nicola Losito ha detto:

      Carissima Barbara,
      dicono (se ho capito bene) che le donne per conquistare il maschio e ottenere il mezzo per la riproduzione, lancino messaggi (o estrogeni) attorno a sé: MissCecilia, avendo deciso che la sua missione in Rete fosse quella di procurare la gloria letteraria per sé e per i suoi amici e non quella di procurarsi compagni di (gustose) merende per un’eventuale procreazione o per giochini erotici, di una notte scelse, volutamente, di tenere a bada i suoi ormoni. Ricordo che già all’epoca fu bacchettata aspramente sia da uomini sia da donne che erano in Rete non tanto per leggere squisitezze letterarie ma per trovare nuovi partner con cui accoppiarsi e avere nuove e più gratificanti esperienze. Questo credo chiarisca il suo atteggiamento scostante nei confronti di avventure sentimentali decisamente piccanti così ben rappresentate da Blunotte.
      In privato Cecilia, benché signorina attempata, riceveva proposte matrimoniali e inviti a gozzovigliare piuttosto pressanti: una di queste avances me la fece leggere e io la salvai tra i miei appunti:
      “Inchinati innanzi a me, scegli di appartenermi.
      Ascolterò la tua voce e deciderò se accettare d’essere tuo signore.
      Pazientemente volgerò a te il mio sguardo e tu ne sentirai il calore.
      Lungi da me il volerti creare disagio d’alcun tipo.
      Cancella queste righe se non smuovono in te alcun interesse.
      Rileggile più volte se riesci invece a sentirle tue.
      Solo allora rivolgiti a me.
      Ti ascolterò.”
      Ecco, già otto anni fa in Rete viaggiavano marpioni di questo genere… 😀
      Cosa poteva fare la povera Cecilia per difendersi?
      Sempre graditi e assai competenti i tuoi commenti.
      Nicola

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  26. TADS ha detto:

    carissimo Nicola,
    lasciami scrivere una “goliardata”, poi ti offro il caffè…

    lo sai che più leggo la tua accorata difesa, mi riferisco a Cecilia, più mi convinco che “lei” sia un personaggio inventato, non è che dietro quel nick c’eri tu sotto mentite spoglie??? come fai ad avere una confidenza/conoscenza psicologica così profonda del personaggio??? NO… NO, NO, non ripetermi ciò che hai già scritto, ho letto tutto con attenzione, non è credibile come soggetto esistente e ancor meno come donna. E’ Cecila a ragionare come un uomo che finge di essere donna, lo si evince da un totale disinteresse su certi fronti, nessuna donna al mondo si comporterebbe così, neanche a fronte di un esperimento. Cecilia è un uomo, probabilmente è un tuo personaggio… fantablog? può darsi ma così fosse meriteresti comunque un plauso, non è mica facile 😉

    TADS

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    • Nicola Losito ha detto:

      Caro TADS,
      accetto il caffè perché la tua “goliardata” è davvero interessante e merita una risposta articolata. Poi, però, mi accennerai, anche in via privata, dove nella conversazione tra Cecilia e Blunotte, Cecilia sembra un uomo che si finge donna. Mi piacerebbe saperlo.
      Se rileggi l’introduzione alla chat, vedrai che si parla di due amici, Cecilia e io: in realtà gli amici erano tre. Il terzo era quello che doveva sostenere la “parte” dell’Ingegner Nando. Questi tre, amici nella vita reale, avevano frequentato insieme un corso di scrittura creativa e, per un anno, si erano distinti e divertiti così tanto da formare una solida combriccola che sfornava racconti mica male, ma non sapevano come dare effettiva sostanza a questo loro talento. Poi avvenne un fatto: un’amica romana, nel dicembre del 2004, mi invitò a iscrivermi a un noto Sito Web, raccontando meraviglie riguardo alla possibilità di conoscere gente interessante che avrebbe potuto dare una mano a me e ai miei amici per ottenere una certa notorietà in Rete e da lì tentare di accalappiare qualche editore a cui far leggere i nostri racconti. Il primo del trio a iscriversi al Sito fui io. Utilizzai un nick che nascondeva di poco il mio vero nome e lì, nel mio blog personale, cominciai a pubblicare alcuni miei racconti che passarono del tutto inosservati. Solo un paio di utenti (uno era gay e l’altro non saprei dirti che cos’era) passarono a dare un’occhiata veloce al profilo di un “simpatico” ingegnere di 62 anni che nel tempo libero frequentava un social network e scriveva racconti, ma tutto finì lì. Piuttosto deluso, cominciai a girovagare nel Sito, fermandomi soprattutto nei profili femminili: molte donne si nascondevano sotto avatar di fantasia, altre invece si presentavano con una loro foto effettiva. Gran parte di queste ultime erano di una bellezza che dire modesta è già un complimento: ebbene, anche le meno avvenenti di queste fanciulle (separate o ancora signorine) ricevevano un mucchio di complimenti ed erano tampinate da schiere di utenti maschi ben decisi ad attentare alle loro virtù. La cosa che mi colpì di più, oltre ai gusti perfidi dei vari maschietti, fu il numero impressionante di visualizzazioni che queste signore/signorine realizzavano in un batter di ciglia. 30.000 click in un paio di mesi contro i miei 250 miseri click erano una differenza troppo eclatante per non farci su un pensierino. Fu così che mi venne l’idea di far intervenire in mio aiuto Cecilia. Lei subito si negò (il web non le piaceva per niente) ma, alla fine, Nando e io riuscimmo a convincerla a creare un suo profilo sul Sito assicurandole che nessuno avrebbe scoperto la sua vera identità. Il suo compito istituzionale doveva essere quello di creare traffico e audience nel suo blog e lì, Nando, io e lei stessa, avremmo pubblicato i nostri migliori racconti. Viribus unitis studiammo il personaggio di MissCecilia caratterizzandola con varie idiosincrasie e con una passione amorosa per un fantomatico quanto distratto Ingegner Nando. Il vero Nando non si iscrisse al Sito, ma ogni giorno veniva citato con grande affetto e humour da Cecilia e, per dargli credibilità, pubblicò anche diversi suoi racconti nel Salotto letterario da lei gestito. Così feci anch’io. In poche settimane MissCecilia divenne, per il suo estro e il suo savoir faire, una delle beniamine del Sito, nella fascia di età dai cinquanta in su (e anche in giù, a volte…). Cecilia scoprì molti scrittori, sia giovani sia anziani, e molti si rivolsero a lei perché leggesse, editasse e poi pubblicasse i loro racconti nel suo blog. Insomma, una cosa nata come gioco divenne ben presto una faccenda seria e molto onerosa da portare avanti. Insieme a lei ideammo dei concorsi letterari e, anche se non c’erano premi in palio, molti parteciparono con scritti degni di nota. Con il successo cominciarono i problemi. Per gestire bene il blog, Cecilia era costretta a stare tutto il santo giorno al pc e così, per darle un po’ di tregua, spesso Nando e io ci sostituivamo a lei, interpretando noi il personaggio che avevamo costruito assieme a lei. La chat che ho pubblicato qui avvenne davvero, fu tutta condotta da Cecilia in persona e quando ce la fece leggere, ci piacque così tanto che, prese le opportune precauzioni, decidemmo di pubblicarla nel suo blog. Quello fu il momento di massimo splendore per Cecilia, ma dopo di allora la pressione su di lei divenne insostenibile: moltissime signore e parecchi uomini chiesero di incontrarla di persona: per prendere un thé e fare due chiacchiere in amicizia, le donne, per portarsela a letto, gli uomini, fregandosene del fatto che lei fosse un’attempata signorina. Cecilia, però, si era data dieci anni di più della sua vera età, quindi se avesse accettato questi inviti, il nostro giochino sarebbe stato scoperto e tutto quello che avevamo costruito sarebbe andato in fumo. Inventammo, allora, la scusa che lei era stata cooptata dalla parrocchia per una missione in Sud Africa dove avrebbe insegnato lingue in una scuola tenuta da missionari. Cecilia scrisse una lettera aperta a tutti gli amici del Sito dicendo che lasciava il suo salotto letterario nelle mani del caro Ingegner Nando, assicurando che lui sarebbe stato in grado di sostituirla più che egregiamente. Naturalmente ci furono proteste e defezioni, ma Nando, dopo un inizio molto faticoso, riuscì a mantenere in vita il blog. Arrivarono nuovi amici… e amiche, tante amiche, e Nando non ebbe la stessa forza di volontà di negarsi di Cecilia. Qualche mese dopo, infatti, si trovò impelagato in una situazione sentimentale piuttosto complicata con una signorina siciliana… e così anche lui fu costretto ad andarsene in fretta e furia dal Sito e a lasciare il blog… nelle mie mani. A quel punto, però, io ero convinto che il nostro giochino intellettuale avrebbe smesso di funzionare e così, prima che la faccenda prendesse una brutta piega, decisi di raccontare la verità e cioè che Cecilia, Nando e io eravamo tre amici, che avevamo creato il blog per amore della letteratura e che, se inganno c’era stato, non avevamo avuto intenzioni malevoli, anzi avevamo contribuito a dare voce e spazio a nuovi talenti che, altrimenti, sarebbero rimasti nell’ombra. Qualche utente apprezzò le mie rivelazioni e si complimentò per la nostra fantasia, altri, invece, si sentirono gravemente manipolati da noi e sfogarono tutta la loro rabbia su di me, buon ultimo del trio.
      Da una mail cattivissima di una ragazza cagliaritana, molto amica di Cecilia, indirizzata a me, nacque l’idea di scrivere un libro con le avventure letterarie e sentimentali in Rete di quel trio di amici. Cecilia e Nando acconsentirono a fornirmi tutto il materiale in loro possesso e un anno dopo, nel 2006, terminai il libro che intitolai “Alla bisogna tango si balla”, il mio secondo romanzo inedito. Questo romanzo doveva essere pubblicato da una piccola casa editrice milanese che, purtroppo, fallì prima che il mio libro andasse in stampa. Successivamente il libro finì nelle mani della casa editrice Baldini & Castoldi che non si peritò nemmeno di dirmi crepa! Da allora tutto ciò che scrivo non lo mando più in giro per case editrici ma lo condivido gratuitamente con chi mi vuole bene.
      Ecco perché, caro TADS, conosco così bene vita morte e miracoli di Cecilia.
      Perdona la lunghezza, ma un romanzo di oltre 400 pagine non si può raccontare in poche parole.
      Cordiali saluti
      Nicola

      Puoi trovare altre notizie a questi link:

      Alla bisogna tango si balla

      La prima volta di uno scrittore esordiente

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  27. TADS ha detto:

    allora…
    prima di ogni considerazione lasciami dire che non intendevo assolutamente rubarti tutto questo tempo, vorrà dire che invece del caffè ti offrirò un pranzo 😉

    se stringiamo la sostanza… direi che non mi sono sbagliato di molto, Cecilia è un personaggio inventato che ha recitato un copione scritto/diretto “anche” da mani maschili.

    Sul resto non mi pronuncio, io vivo nel mondo della editoria da oltre 30anni, di più non dico, non voglio crearmi antipatie né farmi nemici, ti lascio solo alcuni dati:

    1) in Italia si stampano circa 60.000 libri all’anno
    2) la metà degli Italiani alfabetizzati non legge più di un libro all’anno
    3) L’Italia è il Paese evoluto che manda al macero il maggior numero di copie procapite
    4) I libri autoprodotti sono un escamotage che consente ai grandi editori di incassare soldi da devolvere, in parte, a scrittori contrattualizzati
    5) la rete, in particolare i blog, avrebbe dovuto ridurre questo fenomeno ma, stranamente, lo ha incrementato
    6) il rapporto scrittori/poeti da web scrittori/poeti reali è circa 200 a 1
    7) i corsi di scrittura creativa sono come i corsi di pittura, se non hai talento non servono a niente, fermo restando che la “scrittura creativa” è da considerarsi un falso concettuale, è una espressione senza senso, l’ennesima furbata inventata per fare cassa spremendo la vanità altrui

    non mi permetto di dare consigli ma… il blog è gratuito, accessibile a tutti e offre pure la possibilità di interagire, nonostante questo si fa una gran fatica a creare un gruppo di utenti fidelizzati (parlo in generale), ma per quale ragione questi utenti dovrebbero pure spendere soldi per leggere libri autoprodotti???

    ogni volta che un blogger inizia a stressare i propri lettori chiedendo loro di acquistare il libro appena stampato… si crea un imbarazzante fuggi fuggi, questo film lo vedo da dieci anni caro Nicola

    non voglio annoiare ulteriormente te e i tuoi lettori,
    ti stringo cordialmente la mano, tieniti libero per il pranzo,
    offro io 😉

    TADS

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    • Nicola Losito ha detto:

      Infatti ci sei andato molto vicino. Il trio di amici era molto collaborativo e intercambiabile.

      Sui 7 punti elencati sono sostanzialmente d’accordo con te, con una postilla sul punto 7).
      Chi va a un corso di scrittura con la convinzione di imparare a scrivere racconti o romanzi butta via i propri soldi e ingrassa soltanto la categoria dei conduttori dei corsi che in genere sono ex scrittori senza più fantasia, o giornalisti, che intendono arrotondare le loro finanze con le quote di partecipazione al corso.
      Chi invece già da tempo scrive da autodidatta può frequentarli (come ho fatto io e tanti altri) per apprendere i trucchi e le malizie dei grandi della letteratura per migliorare il proprio modo di scrivere, per imparare a revisionare i propri scritti con più intelligenza e, infine, per conoscere gente dell’ambiente editoriale. In questo caso è utile provarne almeno uno, scegliendo accuratamente la scuola da seguire. La mia insegnante era una bravissima giornalista free lance che, quando era in forma, sapeva dare il meglio di sé per correggere le inevitabili storture dei diversi modi di interpretare la scrittura di ogni singolo partecipante al corso, evitando qualsiasi omologazione di scrittura. Cioè evitava di creare tante penose copie di Fabio Volo o di Baricco, ma cercava di seguire e approfondire il mondo narrativo pregresso di ciascuno dei partecipanti.

      Per quanto concerne il mondo editoriale io sono ancora più duro di te. Le case editrici, anche quelle più grandi e serie, devono fare affari per non fallire, quindi giocano sul sicuro: il libro straniero di successo da tradurre, l’autore italiano già di successo, eccetera. Se decidono di investire su un principiante deve essere già famoso per qualche altro talento, vedi i politici, calciatori, comici, giornalisti di grido. Per gli emeriti sconosciuti rimane ben poca ciccia sulla tavola dei grandi editori e così molti sono costretti a farsi rubare soldi da editori (?) a pagamento oppure auto-pubblicarsi per poi scocciare amici e conoscenti per piazzare le tante copie stampate. Io queste cose le ho imparate abbastanza velocemente e perciò, fallito il primo e unico tentativo di essere pubblicato gratis, ho deciso di tenere i miei romanzi nel cassetto e di stamparne una trentina di copie da una copisteria sotto casa che mi fa un buon prezzo per poi regalarle agli amici in qualche ricorrenza festiva. Risolvo così il problema dei doni di Natale o di compleanno e non rompo le palle a nessuno.

      Grazie per il pranzo, accetto volentieri il tuo invito. Sei pure fortunato, visto che sono sotto dieta ferrea… 😀
      Cordiali saluti.
      Nicola

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      • TADS ha detto:

        …”Se decidono di investire su un principiante deve essere già famoso per qualche altro talento, vedi i politici, calciatori, comici, giornalisti di grido.”…

        non sempre è così, vedi Melissa P. 3milioni di copie vendute dopo una lunga pianificazione commerciale e l’intervento di un ghost Writer

        saper scrivere significa far venire sete a chi ha appena bevuto e fame a chi ha appena mangiato, questo non può insegnarlo nessuno. Prima di imparare a scrivere è d’uopo imparare a leggere, cosa che sanno fare in pochi. Prova a scrivere un post apparentemente leggero ma carico di metafore sofiste, poi dimmi quanti le hanno colte. 😉

        ti stimo molto,
        una maschia stretta di mano,
        (la dieta no, si gozzoviglia e basta) 😉

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      • Nicola Losito ha detto:

        Hai citato un caso molto particolare. Melissa P. era una ragazzina molto attraente che scriveva (aiutata) piuttosto liberamente di sesso scabroso praticato o sognato. Come è noto, il sesso vende sempre bene, vedi le recenti 50 sfumature di vari colori.
        La mia domanda è: se “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” l’avessi scritto io, un babbione settantenne, la casa editrice Fazi l’avrebbe mai preso in considerazione? 😀
        Io penso di no.
        Per quanto riguarda il resto, trovo bellissima la tua frase sul sapere scrivere e sulla necessità di imparare a leggere, cosa fondamentale per chi vuole dedicarsi alla scrittura.
        Sulla scrittura/lettura ho già pubblicato parecchi post nel mio blog, ma oggi devo dire che mi hai letto nel pensiero (sei forse un veggente?): infatti il mio prossimo articolo affronterà di nuovo (spero con leggerezza) questo sempre attuale argomento.
        Un cordiale saluto.
        Nicola

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  28. ixigrek ha detto:

    Blunotte deve essere una donna che era cresciuta in un ambiente freddo e cinico. Mi ci riconosco.

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    • Nicola Losito ha detto:

      Con questo intendi dire che sei dalla parte di Blunotte, o sbaglio?
      In effetti, anche otto o nove anni fa quando avvenne quella conversazione, Blunotte risultò più gettonata di Cecilia.
      L’emancipazione delle donne è ormai arrivata al pareggio con noi uomini. 😀
      Nicola

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