I libri di Nicola Losito

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Un romanzo di formazione

La nozione del primitivo, dell’originario, è quanto soprattutto restituisce la lettura di questo romanzo scritto nella forma di raccolta di racconti con un unico protagonista: Nicola da bambino.

Primarie sono le modalità stesse del ricordo. All’amnesia da cui il libro prende le mosse (le difficoltà, riconosciute per stessa ammissione dell’autore, di recuperare alla memoria i momenti della propria età infantile) suppliscono processi psicologici pre-razionali: sensazioni, impressioni, odori (di cibo, di cuoio), colori (delle piastrelle di un pavimento).

A partire da questi stimoli iniziali il ricordo gradualmente si precisa.

Veniamo così introdotti nella descrizione – che si fa mano a mano più dettagliata – di un ambiente geografico arcaico, di una società e di una cultura a loro volta primitive (e primitive appaiono già al protagonista che osserva e ricorda le campagne del Sud d’Italia con lo sguardo di un bambino di una grande città del Nord).

In una serie di scene agresti il piccolo Nicola interagisce insieme a soggetti animali (il grosso cane nero, la cavalla Luna, un tacchino) e procede così alla scoperta dell’altro da sé. In questa “psicologia dell’età evolutiva” (al centro di Ossi di pollo sta proprio il percorso di formazione interiore del giovanissimo Nicola) l’aspetto ludico è rilevante, non senza la mediazione delle fantasie suggerite al fanciullo dalla lettura dei giornalini illustrati: impegnandosi in battaglie e azioni avventurose, Nicola sperimenta e acquisisce coscienza di sé, impara a gestire nuovi ruoli, incomincia a esprimere una più articolata varietà di emozioni, scoprendo nuove modalità attraverso cui entrare in rapporto con gli altri, non esclusa (nei confronti di Marta) la modalità erotica. Inevitabile la malinconia per quel mondo lontano nello spazio e nel tempo, per quella Puglia campestre, estiva, sensuale, molto amata.

Giovanni Bonetto

Ossi di pollo è in vendita su Amazon  vedi  Euro 1.21 in f.to Kindle e Euro 9.43 in f.to cartaceo.

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Alla bisogna tango si balla racconta gli anni della maturità vissuti dai tre personaggi principali della vicenda esplorando il mondo virtuale di Internet. In questo libro, dove invenzione e realtà si mescolano e si confondono, la storia si sviluppa tutta nell’ambito del social network Netlog e ha come protagonisti Marco, Cecilia, Nando, tre amici che sperano di trovare sulla Rete uno sbocco positivo alle loro aspirazioni e ai loro desideri. Cecilia, creerà un Salotto Letterario di successo e diventerà un punto di riferimento per i membri dello stesso social network, Nando tenterà un’evasione dalla routine famigliare, Marco, invece, cercherà l’ispirazione per il Libro che lo renderà ricco e famoso. Tante altre storie virtuali s’intrecceranno alle loro, per arrivare a un finale a sorpresa. Con eros e fantasia in piena libertà.

Alla bisogna tango si balla è in vendita su Amazon  vedi  Euro 1.79 in f.to Kindle e Euro 15.51 in f.to cartaceo.

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Su questo romanzo ho ricevuto parecchie recensioni, la più onesta delle quali credo sia da attribuire alla blogger Stravagaria (vedi), un’attenta lettrice, severa critica letteraria e una formidabile manifattrice di oggetti regalo per la casa e per l’abbigliamento femminile.

Il romanzo di trecentoquaranta pagine alterna le voci narranti di Agata e Fabio attraverso una serie di scritti postumi che quest’ultimo – sposato con l’unica nipote con cui l’eccentrica zia abbia accettato in vita di mantenere un contatto – rielabora in forma di racconto incorporando i ricordi di quarant’anni di scontri e di proficue conversazioni letterarie.
Agata è una donna indipendente, fuori dagli schemi, che non ha mai accettato di legarsi a uomini di cui non fosse profondamente innamorata. Psicologa sui generis negli anni in cui viveva nella capitale lombarda, con l’avanzare degli anni si ritira a vivere in una villetta fatiscente dell’Oltrepò Pavese sorretta da un’ostinazione ai limiti del buon senso. In costante oscillazione tra lucidità e piccole ossessioni, si abbandona all’acquisto compulsivo, all’accumulo di cianfrusaglie e alla naturale misantropia intellettuale del suo carattere secondo cui tutti gli esseri umani sono nella miglior delle ipotesi stupidi quando non addirittura imbecilli tout court, salvo restare vittima dei raggiri di coloro che tentano di approfittarsi del suo scarso acume negli affari.

Una donna brillante e di bell’aspetto che, pur vivendo una vita poco mondana, continua a inseguire la bellezza fino all’ultimo indossando con civetteria tutta femminile parrucche che ne nascondano i capelli diradati e canuti e facendo uso di costosissime creme antirughe che prosciugano le sue esigue finanze.

Un bel personaggio cui fa da contraltare Fabio, professore di lettere, affascinato dalla personalità esplosiva della zia acquisita, più volte indispettito dal suo carattere capriccioso e testardo cui contrappone un affetto sincero sorretto, con un pizzico di venalità, dall’allettante prospettiva di ereditarne la ricchissima biblioteca, per la quale nutre una vera e propria ossessione.

Se Agata è imprevedibile e stravagante, Fabio è un uomo tranquillo, un compagno solido dedicato all’insegnamento e alla famiglia cui sottrae tempo prezioso solo per inseguire il sogno della vita, ovvero di vedere il suo nome nell’Empireo dei grandi scrittori. La figura di Marta, moglie di Fabio e nipote di Agata, è l’elemento di congiunzione che accompagna con silenziosa discrezione lo svolgersi del racconto. Un personaggio che non ama la ribalta, la cui personalità forte di donna sempre presente dotata di grande generosità e senso pratico si delinea tra le righe.

L’autore prende le distanze da Fabio sostenendo che non si tratti di un personaggio autobiografico ma che vi sia una qualche sovrapposizione, per lo meno quanto alle velleità di scrittore, risulta fuor di dubbio poiché gli attribuisce la paternità di un romanzo di memorie giovanili di cui avete già letto sulle pagine del mio blog. Personalmente – mi perdonerà Nicola Losito – trovo che questa concessione alla vanità letteraria finisca per togliere mordente al personaggio, confondendo inutilmente il lettore. (1)

Il romanzo beneficia di una scrittura curata, di un tono leggero e autoironico e, a fronte di lunghe e faticose operazioni di stesura e di editing, che l’autore racconta con sincerità disarmante in una serie di post dedicati alla genesi e ai contenuti, il prodotto finale è un romanzo più che dignitoso con personaggi dalla personalità ricca e approfondita. Lo stile di Nicola Losito è piacevole e gli si perdona volentieri un eccesso di manierismo che fa capolino di tanto in tanto con una levigatura eccessiva del linguaggio in cui mi sembra di ravvisare la primigenia riluttanza a separarsi da una frase particolarmente ben riuscita o la tentazione di accompagnare il lettore con spiegazioni eccessivamente dettagliate. In buona sostanza se lo stile di Fabio porta la firma del Nicola Losito più costruito, passatemi il termine, a sorpresa gli va riconosciuto che le parti più convincenti e spontanee sono proprio quelle in cui si cala nei panni femminili di Agata e lascia a lei l’onere del racconto. Il romanzo si chiude sulle ultime volontà di Agata, che finalmente ci rivela se Fabio sarà riuscito ad accaparrarsi la famigerata biblioteca e lo fa strappandoci un sorriso.

In appendice seguono due racconti: “Francesco mio” il primo dei due, come segnalai tempo fa, è disponibile anche sul blog dell’autore. Ho un debole per questo racconto che è un piccolo gioiello di cui non mi stanco di dir bene e di cui continuo a consigliare la lettura.

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(1) La concessione alla vanità, anche se è un atteggiamento  tipico di tutti gli scrittori, è chiaramente una svista dell’autore ed è stata da lui corretta nella seconda edizione del romanzo, quella attualmente presente su Amazon.

Io e Agata è in vendita su Amazon  vedi  Euro 2.76 in f.to Kindle e Euro 14.56 in f.to cartaceo.

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Piani Incrociati è una raccolta di racconti da me scritti durante gli anni di intensa attività creativa in ambito letterario. Per presentare questo libro faccio riferimento alla prefazione che mi ha carinamente regalato la scrittrice e blogger Cinzia Baldini.

“Il lettore non si faccia trarre in inganno dal titolo perché in questo lavoro non troverà alcun teorema matematico, né formule algebriche, ma solo semplici e intense “geometrie emozionali”. Le suggestioni, i sentimenti, le paure, la gioia, il dolore, tutto trova una collocazione in un preciso “piano” emotivo che l’autore “incrocia” secondo la sua sensibilità in una ricca trama di personaggi deliziosamente umani e in situazioni piacevolmente agrodolci.

Con il suo metro di artista Nicola Losito osserva il mondo che lo circonda e ne cattura gli aspetti più pittoreschi come nel racconto “Candomblé” o in “Gente di Massa” e li riversa sulla carta creando piccoli quadri dai colori vivaci e accattivanti. Invece, dall’introspezione delicata e attingendo ai ricordi, la sua “scioltezza di penna” ci regala brevi e toccanti scorci di vita, mi riferisco in particolare a “Francesco mio” o a “Bisce d’acqua”.

E mentre la scrittura scorre fluida liberando i pensieri, si fa più intensa la ricerca di quei valori che danno un senso all’esistenza. “Una bella scoperta” come ci racconta Nicola Losito, ma per noi, attraverso i suoi lavori, è una bellissima riscoperta. Come commovente è l’apprezzamento per le piccole cose che danno a ogni attimo della vita un significato particolare e tutte, insieme, la rendono degna di essere vissuta. Sto pensando a “Il compagno di stanza”. Tanti racconti, alcuni calati nella quotidianità, altri in una dimensione onirico–fantastica, tante situazioni, paesaggi, contesti diversi e a volte spiritosi ma accomunati da un unico denominatore: l’uomo con i suoi sogni, le sue speranze e le sue paure, i suoi limiti e i suoi infiniti orizzonti. Insomma l’uomo con la sua umanità.

L’immediatezza della parola, la costruzione corretta delle frasi, la puntualità dei dialoghi, l’approfondita analisi psicologica, il gusto di scoprire il dettaglio e ingrandirlo per caratterizzare il personaggio o la scena fanno di Piani Incrociati un libro che lascerà al lettore un sorriso sulle labbra e la gratitudine verso Nicola Losito per averci offerto queste bellissime pagine.”

Cinzia Baldini

Piani Incrociati è in vendita su Amazon  vedi  Euro 1.21 in f.to Kindle e 10.38 in f.to cartaceo.

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I pensieri e le divagazioni del Signor Giacomo rappresenta il mio primo libro a fumetti, tutto centrato su un personaggio (il Signor Giacomo, mio alter ego, così si dice in certi ambienti a me non favorevoli…, ma che io non sottoscrivo! ) che non ama le donne in genere (tutte desiderose di accalappiarlo), che è sempre in lite con il suo incapace disegnatore e che, tra l’altro, è un gran giocatore di carte mai baciato dalla fortuna. Questo strano personaggio ha anche donato il suo nome al blog che state guardando e che curo ormai dal lontano 2011.  Per parlarvi del Signor Giacomo cedo volentieri la parola a mia figlia Emanuela che mi vuole un bene dell’anima anche se critica aspramente tutto ciò che faccio.

“Quando mi è stato chiesto di presentare I pensieri e le divagazioni del Signor Giacomo, la mia prima reazione è stata di sorpresa. Come è possibile, mi sono detta, che NLosito desideri che il suo libro a fumetti sia introdotto proprio dalla persona che negli ultimi tempi sembra essere la fonte della sua disperazione, la causa prima di ogni suo mal di pancia, la protagonista dei suoi peggiori incubi. Inizialmente ho pensato a una sorta di “effetto laurea”, a un improvviso moto di stima di NLosito nei miei confronti, ma, poiché tali moti, nel nostro, sono generalmente brevi e passeggeri, ho scartato tale ipotesi.

Alcune delle persone che conoscono l’autore, mi hanno suggerito che a spingerlo a rivolgersi a me potrebbero essere stati o il masochistico desiderio che parlassi pubblicamente male di lui o la vana speranza che gli dedicassi parole più gentili di quelle che, negli ultimi tempi, siamo soliti scambiarci, ma nemmeno queste ipotesi mi hanno convinto.

Mettendo temporaneamente da parte dubbi e perplessità, ho quindi deciso di rileggere I pensieri e le divagazioni del Signor Giacomo, cercando di trovarvi una risposta. Scorrendo le strisce del fumetto, nuovi interrogativi si sono a questo punto sovrapposti a quello di partenza: chi è il signor Giacomo? Come è nato? Come è accaduto che un brillante ingegnere, agli inizi della sua carriera lavorativa, abbia deciso di dar sfogo ai suoi più intimi pensieri attraverso un buffo personaggio a passeggio per le strade di un surreale paesaggio animato da alberi di ogni specie?

Nonostante NLosito, nelle sue dichiarazioni ufficiali, neghi l’esistenza nel fumetto di ogni riferimento autobiografico, è chiaro non solo che il signor Giacomo nasca graficamente dalle lunghe ore spese dal suo disegnatore a contemplarsi davanti a uno specchio, ma anche che in molti dei suoi pensieri si rifletta lo stato d’animo di grande confusione in cui, fin dalla giovinezza, egli trascorreva le sue giornate.

È possibile inoltre cogliere nel protagonista del fumetto chiare tracce di ciò che il suo disegnatore è oggi, a quarant’anni dal periodo d’oro della sua giovinezza da scapolo.

Giacomo ha il vizio monomaniaco del gioco, NLosito ha il vizio monomaniaco del computer, a cui, negli ultimi anni, ha sacrificato gran parte delle sue cellule cerebrali.

Giacomo ama la mamma e fugge le donne che gli chiedono un impegno, NLosito ama la sua “moglie-mamma” e fugge le due fanciulle che, ahimè, ha generato in un momento di distrazione e che, crescendo, gli hanno creato, insieme al figlioletto ultimo nato, non poche noie.

Giacomo nasconde il suo credo politico per non perdere lettori, NLosito è costretto a nascondere le sue idee politiche (criticabili sotto molto punti di vista… eh eh!) di fronte ad amici e conoscenti di destra e di sinistra con cui è costretto ad avere a che fare.

Povero signor Giacomo, povero NLosito, nessuno sembra capirlo, neppure il suo disegnatore, neppure la sua famiglia.

Forse è questa la chiave di lettura del fumetto e della lunga esistenza del suo autore che, ora, per questo piccolo dono a parenti e amici, merita un affettuoso applauso, un applauso che, per una volta, anch’io mi sento di fare (naturalmente molto breve!) e che invito i futuri lettori a rivolgergli, insieme ai più sinceri auguri per il suo sessantesimo compleanno.

Con affetto.

Emanuela”

P.S. Oggi, anno del Signore 2016, purtroppo i miei anni sono molti di più. 74 per la precisione.

I pensieri e le divagazioni del Signor Giacomo è in vendita su Amazon  vedi  Euro 2.11 in f.to Kindle e Euro 4.97 in f.to cartaceo.

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E per finire, ecco l’ultimo nato: la raccolta di fumetti Mio papà è bellissimo. Protagonista del libro è Elisabetta (detta Betta), una terribile quanto simpatica bambina che si autodefinisce, al pari del suo papà, bellissima e intelligentissima. Comprimari sono la mamma con cui Betta è in eterna competizione, il papà bellissimo, Marka – il cane filosofo e Marco, l’innamorato temporaneo (?). Le sue avventure sono in corso di presentazione sul blog che state guardando.

Mio papà è bellissimo è in vendita su Amazon  vedi  Euro 4.99  in f.to Kindle  e  Euro 15.02 in f.to cartaceo.

commenti
  1. rpapac ha detto:

    Caro Nicola, dopo tanto tempo mi faccio sentire qui sopra
    per far sapere a tutti che ho acquistato un altro dei tuoi libri.
    Anch’io ho lasciato stare un po’ il mio blog per motivi vari.
    Non sto scrivendo tanto.
    Comunque se dovessi tornare a pubblicare mi piacerebbe ritrovarti tra i miei lettori.
    Poi ti faccio sapere com’è andata col libro. A me piace leggere e ogni tanto lo faccio.
    A presto e ossequi a tua moglie.

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  2. rpapac ha detto:

    Ho acquistato Piani incrociati per la precisione.
    Mi piacerebbe che tornassi a scrivere qui tra noi.
    Pensaci!

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  3. rpapac ha detto:

    Il libro arriva sabato se tutto va bene.

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  4. rpapac ha detto:

    Non vedo l’ora di leggerlo

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