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Shine on Award credo sia una specie di catena di S. Antonio pensata per gli utenti di WordPress e di altre piattaforme social in Rete. Una catena non malefica che ha come scopo quello di sollecitare un contatto più diretto fra i vari blogger che già si conoscono o si conoscono poco. È una nomination (se sbaglio, correggetemi) che non porta a vincite in denaro o alla distribuzione di statuette dorate, ma semplicemente dovrebbe servire ad aumentare di un pochino il numero dei click e delle visualizzazioni di chi è stato nominato.
Ciò detto e, soprattutto perché non amo le competizioni, prometto che quella di oggi sarà la prima e ultima volta che aderisco a una catena: in futuro ringrazierò di cuore chi mi nomina ma non parteciperò alla relativa kermesse. Scrivo su WordPress ormai da tre anni e, prima o poi, una nomination mi doveva capitare. Questa segnalazione penso di averla ottenuta non tanto per la mia bravura (questa è indiscutibile… A bocca aperta ) ma per il semplice calcolo delle probabilità.

Shine ON

 
La nomina allo Shine on Award la devo al blogger:

Incostante Ricerca  .incostantericerca. 

che ringrazio di cuore e, con solerzia, mi accingo a rispettare l’oneroso compito che spetta  a chi intende partecipare a questa gara.

Ecco le 5 regole che si devono seguire:
– Inserire il logo dell’Award sul front del post;
– Riportare il nome del blog che ti ha nominato all’inizio del post;
– Indicare 7 cose su noi stessi;
– Nominare 15 blogger per questo premio e riportare il link del loro blog;
– Notificare a questi blogger la nomination.

7  cose su di me. Per chi non mi conosce confesso alcuni peccati: mi piace leggere, scrivere, bloggare, viaggiare, fare riprese con la videocamera, collezionare fumetti d’autore e andare al cinema.

1. Perché hai iniziato questo blog?
L’ho iniziato perché penso di avere le caratteristiche “giuste” per tenere un blog in rete. Volete sapere quali sono? Presto detto. Avere tanto tempo libero a disposizione, essere cordiale con tutti e, soprattutto, essere un “fancazzista laborioso”. Chi mi conosce sa bene cosa significa quest’ultima caratteristica. Chi, invece, è capitato qui per la prima volta è invitato a sfogliare l’elenco dei miei post per svelare l’arcano.
2. Qual è la cosa più importante nella tua vita?
Ovvio, la famiglia. Perché è lei che mi aiuta a mantenere in buona forma le mie cellule celebrali.
3. Il cibo di cui non puoi fare a meno?
La pasta col sugo, i pasticcini con la panna e la cioccolata di qualunque tipo. Di tutto il resto posso benissimo fare a meno.
4. Il tuo posto del cuore?
Il mio studiolo in città o in campagna con mia moglie in giro nelle altre stanze. È importante che lei sia nelle vicinanze e che brontoli con veemenza perché sto sempre chiuso nello studio.
5. Come ti vedi nei prossimi 10 anni?
Scherziamo?! Sono già impresentabile adesso. Preferirei stendere un velo pietoso su come sarò nei prossimi dieci anni. Comunque mi piacerebbe continuare a passare in allegria il mio tempo libero con amici e famigliari. Questo è il migliore augurio che posso farmi per il futuro.
6. Tre cose senza le quali non esci di casa?
Esco poco e quando esco il più delle volte dimentico le chiavi, il cellulare e dove devo andare. Per non parlare, poi, delle strade da prendere per arrivarci. Eppure abito a Milano da più di quarant’anni…
7. Una citazione che ti caratterizza?
Quando gli amici mi presentano a persone che non conosco dicono sempre che “sono uno scrittore”. Evidentemente più che una citazione è una presa per i fondelli.

Per quanto riguarda le nomination dei blog più meritevoli vorrei precisare che ho “di proposito” evitato di citare quei blogger di WordPress con migliaia di follower e centinaia di migliaia di visualizzazioni: l’ho fatto non perché di rado passano a dare un’occhiata ai miei post, ma perché sono già stati premiati così tante volte che una in meno, a loro, non fa né caldo né freddo. Nomino invece amiche/amici che seguo regolarmente perché ritengo abbiano qualcosa da dire, perché aumentano la mia cultura e perché, spesso, mi fanno sorridere o commuovere con le loro esperienze di vita. Avrei desiderato citare tutti i settanta e passa blogger che contatto con una certa frequenza, ma le regole del gioco impongono di sceglierne solo quindici.

  1. Trame di Pensieri Trame di Pensieri:  .marta riesce a trovare nell’oceano web tante notizie, immagini, testi, musiche, citazioni che io manco me le sogno.
  2. Andrea Magliano Ames’world:  Andrea Magliano mi piace per i suoi variegati interessi e per la cura con cui prepara i suoi post.

  3. Sguardi e Percorsi Sguardi e Percorsi: qui troverete una brava fotografa e una brava scrittrice.

  4. Ombre Flessuose Ombre Flessuose: una poetessa emergente che colpisce al cuore con pochi e azzeccati versi.

  5. Germogliare Germogliare: attrae per la sua vasta cultura generalista.

  6. Rosso di Persia Rosso di Persia: ogni suo post è un bel frammento letterario.

  7. Stravagaria Stravagaria: lettrice accanita e mano favolosa in grado di produrre oggetti speciali.

  8. Harleyquinn86 Harleyquinn86: confessioni anonime di una farfalla impazzita. Un’anima bella mette a nudo se stessa sotto mentite spoglie.

  9. Viola Veloce Viola Veloce: è un’arguta scrittrice self-made che ha parecchio da dire su tanti argomenti attinenti alla scrittura e su come gestire suo figlio.

  10. Francesca Francesca: amante della letteratura e dei suoi addentellati.

  11. José Bernò Josè  Bernò: un occhio attento e curioso del presente trasforma la realtà in post molto gradevoli da leggere.

  12. Mente Minima Mente minima: una blogger dalle idee chiare e spesso spiritose.

  13. Ludmillarte Ludmillante: parla di tutto un po’. Con arte.

  14. Vetro Colato Vetro Colato: una blogger emergente che sta cercando la sua strada con mille pensieri per la testa.

  15. Tilla Durieux Tilla Durieux: mi piace il suo umorismo e il suo parlare fuori di metafora. 

Prima di terminare vorrei farvi notare che le mie nomination, a parte l’amico Andrea, sono tutte al femminile. Ci sono diverse ragioni in questa scelta. Primo, è il mio (spero gradito) omaggio all’altra parte del cielo che ha ottime carte da giocare per non farsi sottomettere da noi maschietti. Secondo, sono più fedeli degli uomini a seguire le mie avventure in Rete: una fedeltà che contraccambio con piacere. Terzo, pur avendo tutte una grinta invidiabile sono meno inclini degli uomini a creare polemiche. Fino a prova contraria… A bocca aperta
Per controbilanciare il mio eccessivo amore per le donne in generale, cedo volentieri la parola a Dilbert e al Signor Giacomo che, come molti sanno, non hanno lo stesso mio cuore tenero per l’universo femminino:
 
Chiedere la luna
 
 
striscia59a
 
Adesso avviserò i quindici blogger che ho nominato.
Alla prossima settimana!
Nicola
 
Crediti: le immagini dei blogger nominati le ho ricavate dai relativi Gravatar, la striscia di Dilbert di Scott Adams l’ho estratta da Linus di gennaio 2014, la striscia del Signor Giacomo è mia.

Festa

Da tempo aspettavo quest’occasione. Infatti, sin dalla pubblicazione del mio primo post nel novembre del 2011, avevo promesso a me stesso che se avessi raggiunto un certo traguardo lo avrei celebrato in pompa magna con festeggiamenti e fuochi d’artificio.

Qual era il mio obbiettivo? Arrivare a totalizzare 20.000 visualizzazioni e potere vantare 200 followers.

Un traguardo che solo sei mesi fa, visti i risultati di quasi un anno e mezzo passato praticamente inosservato, ritenevo al di fuori della portata di un blog nato per colloquiare a distanza con i miei dieci amici di Milano e con i quattro/cinque parenti o conoscenti sparsi per l’Italia che possiedono un computer a casa e che, soprattutto, lo accendono almeno una volta alla settimana.

In tutto il  2012 i miei post settimanali erano stati visualizzati 6500 volte, commentati pochissimo e quasi sempre dagli stessi tre o quattro amici, e potevo contare al massimo su una decina di followers.

Nel 2013 c’è stata la grande svolta. Tenendo conto che ho sospeso le pubblicazioni per tutto il periodo estivo, in circa sette mesi ho realizzato 13.500 visualizzazioni, superando così i 20.000 click dall’apertura del blog, inoltre il numero dei commenti è salito in modo esponenziale e ho superato la quota di 200 followers.

Dunque, avrei tutte le ragioni di festeggiare il raggiungimento dell’obbiettivo che mi ero prefissato a fine 2011…

In realtà, andando a esplorare con raziocinio le statistiche, ho capito che c’è ben poco da esultare.

conteggio-visualizzazioni

1. Visualizzazioni. I famosi click del mouse che conducono un utente su un certo blog, non coincidono assolutamente con le effettive letture di un post all’interno di quel blog. Per leggere uno dei miei lunghi articoli ci vogliono almeno una decina di minuti, mentre statisticamente un webnauta si ferma su una pagina al massimo tre/quattro minuti, quindi parlare di un gran numero di visualizzazioni ed esserne fieri, nel mio caso particolare, non ha molto senso. Sarebbe più interessante, invece, che WordPress indicasse quanto tempo tizio, caio o sempronio sostano in un blog. Solo così si può sapere se una visualizzazione coincide o no con una lettura completa del post presente a video.

A grandi linee posso ipotizzare che su 400 utenti che passano settimanalmente dalle mie parti solo una quarantina leggano effettivamente l’intero post. Tutti gli altri leggono il titolo, osservano la lunghezza dell’articolo, leggiucchiano le prime tre righe e poi se vanno insalutati ospiti… Si può essere soddisfatti di un risultato del genere?

  • Pensierino della sera n. 1. Se devo proprio rispondere a questa domanda, dico che 40 lettori reali sono una bella schiera e a loro vanno il mio affetto e i ringraziamenti. Innamorato

Like

2. Like. Questa, anzi soprattutto questa, è una voce ingannevole. Piazzare un Like in fondo a un post non costa niente, e lo si può porre anche senza avere letto l’articolo. Lo si può dare per amicizia, a volte lo si dà per ottenere un Like di scambio per il proprio blog, oppure lo si regala perché un Like non si nega a nessuno, eccetera eccetera…

E’ abbastanza facile scoprire quando un Like è fasullo. Ricevo, infatti, tanti Like da gente che non ha mai letto e commentato un mio post e che mai li leggerà e commenterà, ma che, imperterrita, distribuisce gradimenti a destra e a manca unicamente per evidenziare il proprio Gravatar e quindi, in definitiva, per promuovere il proprio blog. Per evitare questa tipologia di utenti, qualcuno, molto intelligentemente, ha eliminato la possibilità di apporre un Like ai propri post. In effetti a un falso gradimento è preferibile il silenzio o, al limite, un commento critico negativo.

  • Pensierino della sera n. 2. Ovviamente – e questo è il mio modesto convincimento – i Like che ricevo dipendono dal fatto incontestabile che tutti i post che pubblico sono bellissimi e interessantissimi… Occhiolino A bocca aperta

Followers

3. Follower. Anche questo è un indicatore che mi piace poco. Non lo amo perché è il meno realistico dei segnali di un successo personale. WordPress consente, infatti, di sapere chi sono coloro che hanno dichiarato di “seguire” il tuo blog. Beh, la mia sorpresa più grande è stata quella di constatare che dei miei 200 e passa followers, solo una quarantina mi leggono con una certa frequenza, mentre tutti gli altri sono passati qui una volta o due e poi sono scomparsi nell’oceano web… Alcuni miei followers hanno persino cancellato il loro account su WordPress. Perché allora dichiararsi follower se poi non ci si fa mai vivi con un commento o con un qualsiasi altro segno tangibile della propria esistenza?

E’ troppo malizioso affermare che ci sono blogger che si dichiarano tuo follower unicamente per ottenere in cambio di essere seguiti da te?

Vorrei, a questo proposito, citare un caso capitato proprio a me: un noto blogger che ha quasi 2000 followers è stato per diverse settimane il primo e unico utente di WordPress che poneva un Like ai miei post, senza mai commentarli, però. Incuriosito andai a visitare il suo blog, commentai alcuni suoi articoli che mi piacevano e diventai un suo follower. In seguito, visto che i suoi post non mi interessavano più, smisi di frequentarlo e commentarlo: da quel momento scomparvero anche i suoi Like. La domanda retorica che mi pongo è: per arrivare a 2000 followers, basta sparare raffiche di Like fasulli in giro?

  • Pensierino della sera n. 3. Messe da parte le precedenti elucubrazioni mentali, io sostengo che non è importante la quantità di followers che uno ha, ma la loro qualità. “Poche ma buone”, diceva mia nonna, riferendosi alle amicizie disinteressate che gli uomini riescono a costruirsi durante il loro percorso terreno. Occhiolino

commenti-blog

4. Commenti. Un commento è l’unico segnale che assicura, con buone probabilità di verità, l’avvenuta lettura di un post. In genere io non ricevo tanti commenti, ma quei pochi che arrivano mi danno grandi soddisfazioni perché premiano lo sforzo che ho compiuto per preparare il mio post settimanale. Io considero un premio (così la penso) anche i commenti poco favorevoli. Quello che a me interessa è essere letto e venire educatamente ripreso quando sbaglio o dico sciocchezze.

Termino qui, sperando di avere dimostrato a sufficienza che la meta raggiunta in questi giorni (20.000 visualizzazioni e 200 followers) è un risultato buono ma non così eccelso da doverlo festeggiare acriticamente offrendo a tutti cotillon d’oro e d’argento e champagne di marca. 

  • Pensierino della sera n. 4. Vero o falso che sia, sempre di un traguardo si  tratta, e allora mi chiedo: è così indecente mostrarsi felice?  Dunque, per comunicare la mia odierna gioia ai quattro lettori carissimi che mi ritrovo, invito tutti ad ascoltare insieme a me quest’allegro brano musicale che più vintage di così non si può… A bocca aperta

 

Nicola

Crediti: tutte le immagini del post odierno provengono da Internet e ai singoli autori va il mio ringraziamento.

 

 

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Permettetemi, anzitutto, una piccola digressione.

Il 7 gennaio del 2011 ho aperto questo blog dicendo che avrei tentato una nuova avventura, cioè avrei provato una strada diversa per fare le stesse cose di tutti i blogger di questo mondo, cioè veicolare le mie idee, i miei gusti, le mie manie utilizzando Internet.

A distinguermi (spero) dagli altri blogger c’è la mia scelta, precisa e imprescindibile, di evitare gli argomenti politici o le questioni amorose di cui sono pochissimo esperto.

È noto che i blog politici, ed io dico purtroppo, più sono faziosi più sono seguiti (vedi Grillo, Dagospia, ecc…) ma io non intendo dare voce a chi insulta l’avversario giusto per accendere gli animi e scatenare gli istinti più retrivi delle truppe cammellate che applaudono l’urlante predicatore del momento.

Beh, a me i blog politici, di qualsiasi colore essi siano, non piacciono.

Ma anche gli altri, cioè quelli psicologici-sentimentali, spesso mi annoiano. Per questo ero molto in dubbio se aprire un nuovo blog, visto che altre esperienze su argomenti diversi dai due succitati, fatte da me in passato, non erano andate granché bene. Una sola volta un mio blog aveva avuto successo ma quel bell’esperimento durò poco. Si trattava di un blog letterario aperto al contributo di chiunque avesse nel cassetto racconti o poesie da condividere con gli utenti di un social network che, solo in un secondo tempo, risultò essere frequentato da gente divorziata o separata in cerca di nuovi partner (maschili o femminili). Insomma, l’idea che avevo avuto era buona, originale e vincente ma era sbagliato il contesto dove la stavo sviluppando. Gli scrittori o le scrittrici che frequentavano il mio blog, inviando poesie e racconti che io editavo e pubblicavo, utilizzavano la mia piattaforma per farsi conoscere, apprezzare e trovare, così, una nuova anima gemella a cui legarsi e che avesse anche attitudini letterarie di un certo spessore. Sarebbe troppo lungo spiegare perché quel blog finì malamente, vi basti soltanto sapere che per metabolizzare quell’esperienza, per certi versi straordinaria, ho dovuto scrivere un libro di più di 400 pagine…

L’idea che stava alla base di quella mia iniziativa era originale, ripeto, solo che non avevo ben capito l’ambiente che mi circondava. Quando ho aperto gli occhi anch’io mi sono lasciato travolgere da lusinghe che con la letteratura avevano ben poco da spartire. Gli iscritti al social network erano (così diceva la pubblicità) parecchi milioni sparsi in tutto il mondo ed io, nel momento di massimo splendore del blog avevo raggiunto la notevole cifra di 200 amici/amiche e più di 20.000 contatti dopo circa un anno e mezzo di attività. Di quelle 200 anime belle solo due o tre sono rimaste nel mio carnet di amicizie. Tutte le altre sono scomparse e di loro non so più nulla.

C’era forse stima e corrispondenza di nobili intenti tra me e i 200 “amici”?

A guardare il risultato finale, direi proprio di no.

Finita malissimo quell’esperienza, mi ero ripromesso di non cadere più nella trappola dei network generalisti, ma di rivolgere in futuro la mia attenzione solo ai siti strettamente letterari. Dopo un congruo periodo (all’incirca due anni) di disintossicazione dalle blandizie del web, m’iscrissi a Neteditor, sicuro che in quel  nuovo rifugio, tra gente priva di grilli sentimentali ma animata solo dal sacro furore del “bello scrivere” avrei trovato quello che cercavo. Lì avrei potuto condividere la mia passione per la letteratura con altri scrittori e poeti, lì avrei trovato finalmente la vera felicità…

Immagino abbiate capito, dal tono del discorso, che le cose non sono andate esattamente così.

Invidia, piccineria e vanagloria, ahimè, sembrano essere le caratteristiche principali degli scrittori (o presunti tali) che ancora non hanno pubblicato libri presso veri editori ma che, ciononostante, si credono degni del premio Nobel della Letteratura. Per non parlare poi di quelli che hanno già pubblicato raccolte di poesie o romanzi presso stampatori a pagamento: spesso costoro sono boriosamente insopportabili…

Dunque, anche da quel luogo sono dovuto fuggire a gambe levate visto che, per mia insipienza, non avevo azzeccato il clan “giusto” di autori a cui legarmi. In più, l’avere osato criticare una modesta opera del boss del gruppo di autori più in vista e uniti strettamente fra loro da affinità elettive, aveva prodotto un’avvilente emarginazione delle opere da me pubblicate nel sito. A tutt’oggi non mi pento di avere abbandonato un ambiente in cui, al tempo della mia frequentazione, la bravura di un poeta o di uno scrittore veniva valutata unicamente in base al numero delle letture e al numero dei commenti ricevuti. Peccato che, per un bug del programma di gestione, il numero delle letture poteva essere aumentato ad arte sia da se stessi che dagli amici e il tenore dei commenti alle pubblicazioni era penosamente banale e ripetitivo…

Dopo un’ulteriore pausa di riflessione durata parecchi mesi ho deciso di aprire questo blog minimalista, usando le facilities di WordPress, con la speranza di non incorrere più negli errori del passato, cioè senza avere l’affanno di correre dietro a un’audience alta o di sperare in un ritorno d’immagine. Infatti quasi tutte le persone a cui ora spedisco l’invito alla lettura le ho incontrate di persona, alcune sono a livello di semplici conoscenze ma molte sono amicizie reali da tantissimo tempo. E sono sempre e soltanto queste le persone a cui mi rivolgo.

Si tratta, per forza di cose, di un numero limitato di utenti dato che è modesta la quantità di indirizzi mail che possiedo. Pur non essendo assillato dal desiderio di aumentare i contatti, però, cerco di comportarmi in modo di non perdere o annoiare quelli che ho già in portfolio.

Per questo ho ridotto al massimo le mie pubblicazioni sul web. Un post alla settimana ritengo sia più che sufficiente. E faccio il possibile per renderlo interessante.

Vengo al punto.

Dall’esigenza di fornire un “prodotto interessante” nasce quella che io chiamo “la curiosità del blogger”, cioè il desiderio (molto umano) di conoscere quali sono gli argomenti che attraggono maggiormente chi mi segue. In altri termini, piacciono di più le strisce comiche, i racconti, le poesie, i filmati di You Tube o un pot-pourri di proposte, cioè il modo in cui è attualmente impostato il blog?

Mi piacerebbe saperlo anche per capire se quello che sto facendo ha un senso o sto solo buttando via il mio tempo.

Alcuni amici mi hanno scritto le loro preferenze, molti sanno che io amo la prosa, i fumetti, la fotografia e mastico poco la poesia, ma tutti gli altri come la pensano?

Pretendo troppo se chiedo un piccolo feedback per questa mia iniziativa?

Infine, se c’è qualcuno a cui il mio blog non interessa per niente, per non rompergli inutilmente le scatole evitandogli così la seccatura di cancellare i miei avvisi settimanali, chiedo gentilmente di inviarmi una mail privata di rinuncia ed io li escluderò subito dalla mia lista di invii.

Tranquilli, non per questo cancellerò l’amicizia che ci lega!

Cordiali saluti a tutti. MOST_P~2

Nicola